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Quel “buco” per la depurazione: fra Taormina e Giardini è sfida

Il comune naxioto deve versare 1,8 per passato e 1,4 per il 2023. De Luca: «Ho pagato il nostro arretrato, loro fanno bilanci falsi»

Le mire di Cateno De Luca su Giardini Naxos escono allo scoperto. Al voto si andrà fra tre anni ma il sindaco di Taormina inizia a gettare le basi di un progetto politico e si scaglia sull’Amministrazione comunale della città costiera. Il pretesto utilizzato ieri è la situazione debitoria denunciata già nelle scorse settimane tra Palazzo dei Naxioti e il Consorzio Rete Fognante. Nel consiglio giardinese di martedì scorso l’assessore al Bilancio, Salvatore Spartà, ha evidenziato di aver trovato “incongruenze e contenuti impropri nei documenti contabili”, citando il caso dei soli 50.000 previsti nel pluriennale 2022-2024 come quota annua da versare al Consorzio, a differenza dei 900.000 euro inseriti negli anni passati, annunciando che sarebbero stati stanziati nel redigendo bilancio 2023 almeno 1,4 milioni di euro per saldare il dovuto, visto anche l’aumento dei costi dell’energia elettrica.
Affermazioni che hanno “acceso” De Luca, che ieri ha accusato il collega naxiota Giorgio Stracuzzi di redigere bilanci falsi: «A causa dei ritardi dei comuni di Taormina e Giardini Naxos nel pagare le quote al Consorzio Rete Fognante, si è generato un danno erariale di circa 400.000 euro l’anno – sostiene il sindaco taorminese – per il mantenimento del regime di salvaguardia del contratto di fornitura elettrica. Al mio arrivo ho pagato tutto il pregresso e il 50% del 2023, Giardini Naxos deve 2 milioni circa per il passato e 1,5 milioni per il 2023 e nel bilancio del 2022-2023 prevede solo 50.000 euro? Non è pensabile che io faccia sacrifici e gli altri bilanci falsi, se la giunta non esita un bilancio veritiero presenterò una denuncia».
La nomina del nuovo assessore tecnico, l’ex deluchiano Ivano Cantello, non è andata giù a Cateno De Luca: «Possono portare assessori-scienziati anche dalla luna, senza deleghe sono nomine politiche che non servono a niente, è umiliante – ha proseguito – sono vicino alla comunità mai caduta così in basso, mi spiace e mi piange il cuore perché Giardini Naxos è una miniera, quel porticciolo lo trasformerei non avete idea in che cosa…». Tra “vaffa” e accuse di “stupro” alla città, critiche sono piovute anche sull’assessore Spartà: «Noi abbiamo pagato, voi ve ne siete fregati, tu che sei assessore alla ‘patatina’ (sarebbe il bilancio, secondo il sindaco, ndc) dacci i soldi». Affermazioni sgradite dal sindaco Stracuzzi.

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