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Sud Innovation Summit a Messina: "Anche i turisti vogliono una mobilità sostenibile"

A confermarlo anche in manager di Expedia e Uber

L’acceso dibattito tutto messinese sulla mobilità sostenibile impatta anche con l’innovazione del turismo. Isole pedonali, piste ciclabili, incentivo all’utilizzo dei mezzi pubblici sono opzioni che soprattutto i viaggiatori stranieri mettono ai primi posti della loro “lista dei desideri” quando vanno a visitare un luogo nuovo. E se spesso chi vive in un posto, guarda solo ai problemi e alle criticità, chi arriva da fuori, invece, chiede proprio quello che in altre realtà è ormai dato per acquisito e scontato.
Lo conferma anche il messinese Marco Sprizzi, “director market management” per Italia e Malta di Expedia: «La tecnologia dà a tutti i viaggiatori l’opportunità di spostarsi secondo le proprie esigenze. Come Expedia, lo scorso marzo, abbiamo firmato un accordo con una piattaforma legata alle necessità turistiche anche delle persone disabili, quindi possiamo dire con certezza che rendere il territorio accogliente per i viaggiatori ne aumenta anche il valore della scelta. Tantissimi vanno alla ricerca di realtà sostenibili sul piano della mobilità e all’avanguardia in tema di piste ciclabili e isole pedonali. Il mio ritorno a Messina? Sono orgoglioso e contento di essere a casa. Lavoro in Expedia da 15 anni e sono felicissimo di aver supportato anche la crescita della mia comunità partecipando al “Sud Innovation Summit”. Spero sia solo un punto di inizio per intraprendere nuovi discorsi, anche sul piano del turismo sostenibile, con istituzioni, attori pubblici e privati».
Mobilità sostenibile accolta favorevolmente anche da Lorenzo Pireddu, “country manager” di Uber Italia: «Ci sono tanti esempi di come il nostro servizio sia complementare al trasporto pubblico, rendendolo anche più accessibile. So che a Messina si sta potenziando il servizio autobus e si sta discutendo tanto di piste ciclabili e isole pedonali, ma è chiaro che tutto deve essere consequenziale a una diminuzione dell’uso delle auto private, perché siamo il secondo Paese d’Europa per utilizzo di vetture ogni mille abitanti. Abbassare questo numero, ovviamente, permette al traffico di ridursi e ai parcheggi di liberarsi, dando così la possibilità di ridisegnare le città, rendendole sostenibili e favorendo anche i servizi di bike sharing».

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