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«Senza svincoli non si passa». Sindaci della zona Jonica di Messina compatti contro Rfi

Vertice fra gli otto comuni interessati al raddoppio ferroviario e le aziende interessate

Senza certezze sulle rampe provvisorie dell’A18, le “talpe” non passeranno. È l’aut aut a Rete Ferroviaria italiana dei sindaci jonici tra Scaletta Zanclea e Sant’Alessio Siculo, confermato ieri dopo un vertice al Consorzio per le autostrade siciliane con gli attori coinvolti nel raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo.
Rfi aveva chiesto un incontro in Prefettura che però ieri non si è tenuto e il tavolo si è spostato nel pomeriggio al Cas con Italferr, Webuild, Consorzio Messina-Catania, Città metropolitana e Comuni. L’avvio dei lavori di scavo delle gallerie è imminente (gennaio 2024), ma dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non sono arrivate ancora le autorizzazioni, chieste già a luglio 2021 da Webuild al Cas, per la realizzazione di tre svincoli provvisori sull’autostrada A18 Messina-Catania, ad uso esclusivo dei mezzi d’opera, tra Sant’Alessio Siculo e Santa Teresa di Riva, a Nizza di Sicilia e nell’area di servizio di Calatabiano (Taormina).
A questi tre “allacci” i sindaci hanno chiesto ne sia aggiunto un quarto, tra Itala e Scaletta Zanclea, ritenuto imprescindibile per la viabilità, considerato anche il rischio frane a Capo Alì. Senza risposte certe, i sindaci non concederanno a Rfi le autorizzazioni per il passaggio sulle strade comunali dei trasporti eccezionali per l’arrivo a Nizza di Sicilia e Sant’Alessio Siculo delle Tmb ( ne parliamo anche a pag.18), le teste rotanti di perforazione per scavare le gallerie.

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