Continua a salire la spesa che precede il ritorno a scuola di alunni e alunne. Si registra circa il tre per cento in più sui libri di testo e tra il 10-15 per cento per diari, zaini, cancelleria. Dopo l’impennata che un anno fa, a causa della crisi del petrolio, ha fatto raddoppiare il costo della carta e di cui si paga ancora lo scotto, in questo nuovo anno scolastico, i commercianti parlano di aumenti fisiologici che si aggiungono al caro scuola già esistente.
Nelle librerie il viavai di studenti e genitori è iniziato. I flussi arrivano alla spicciolata ma senza grandi resse. Nessun tour de force ancora per il personale delle librerie. «Le richieste dei genitori – dice la responsabile di una cartolibreria di viale San Martino – che portano la lista dei testi, riguardano principalmente la compravendita di quelli usati che abbiamo acquisito nei mesi scorsi. La situazione per il momento è normale. Ci aspettiamo, almeno è questa la nostra speranza, un movimento maggiore dalla settimana prossima, appena riapriranno tutte le scuole».
Il caos che si registrava fino a qualche anno fa, nelle cartolibrerie già nei giorni che precedevano il ritorno sui banchi, appare un vecchio ricordo. «Le piattaforme online, la concorrenza della grande produzione e distribuzione cinese – spiega il titolare di una storica libreria del Viale – purtroppo rende sempre più faticosa la sopravvivenza. Non è certamente tutta colpa dei rincari. I nostri prezzi sono competitivi, abbiamo zaini che costano 70-80 euro e altri di 20-30 euro, diari di cinque euro». Ma è innegabile che il ritorno dei figli a scuola, tra libri e corredo, ha un effetto importante nel bilancio familiare e la spesa va programmata anzitempo. Un ragazzo che entra in prima media, solo per la spesa dei libri escludendo dizionari e quant’altro, costa ai genitori circa 250-280 euro, parzialmente ammortizzati dal buono di 61,97 euro erogato dal Comune. I costi si riducono mediamente sui 150 euro, per le seconde e terze classi. Anche in questo caso, è previsto un piccolo aiuto dal buono-libro di 41,32 euro. La spesa è maggiorata alle scuole superiori. Per un liceale del classico, al primo anno, libri e vocabolari, richiedono un investimento di circa 500 euro. Aggiungendo nel carrello diari, quaderni, cancelleria, la cifra può raggiungere un tetto massimo anche di 700 euro.
Si spende un po’ meno, circa 250-300 euro, per i libri usati negli istituti tecnici e professionali. «Rispetto all’anno scorso – affermano i titolari di un’altra libreria – non si registra un grosso aumento. La spesa dei libri è cresciuta di appena il 2,3 per cento, quindi un aumento fisiologico». Non hanno mai chiuso, lavorando a ritmo pieno anche a luglio e agosto, le librerie che trattano l’usato, per accontentare il fabbisogno della clientela. «Abbiamo già la lista dei nuovi libri che servono a mia figlia – dice una mamma –. Valuterò anche l’ipotesi di prenderli di seconda mano se in buone condizioni». La tendenza media è quella del risparmio anche per gli articoli più ricercati. «Purtroppo, gli aumenti – afferma il titolare di una libreria del centro – ci sono anche sui prodotti più comuni. Un diario di marca, di formato piccolo, costa quasi venti euro. Non è poco. Ma i rincari riguardano cancelleria, zaini pure di media qualità». Un carrello della spesa scolastica con il necessario, costa almeno un centinaio di euro.
Il sindaco Federico Basile e l'assessore alla Pubblica istruzione Pietro Currò ieri hanno rivolto gli auguri agli studenti e al personale degli istituti scolastici cittadini di ogni ordine e grado. «Carissimi bambine e bambini, ragazze e ragazzi, dirigenti, docenti, personale Ata, famiglie, desideriamo rivolgere un pensiero affettuoso a tutti voi per salutare il nuovo anno scolastico, che vi regalerà scoperte, vi chiederà impegno, vi presenterà sfide facili e difficili, risponderà a tante domande e altre ne susciterà. L'educazione e la crescita sono percorsi delicati – si legge nel messaggio – complessi e cruciali per il nostro futuro, tali da non poter essere delegati soltanto alla scuola che pure riveste un ruolo principale. Per questo motivo, come Amministrazione comunale, abbiamo già intrapreso lo scorso anno un percorso nel quale l’organismo scolastico è partner fondamentale per il suo ruolo di educatore, affinché i nostri ragazzi affrontino il percorso di crescita rendendoli partecipi e sensibilizzandoli alla nostra visione strategica che vede Messina, come una città delle grandi sfide e azioni pronte a decollare. Nella scuola è custodita la materia del futuro. Auspichiamo che tutti insieme in sinergia, i docenti per il ruolo di educatori e noi come amministratori, le famiglie, i soggetti del territorio, si lavori tutti, per creare le condizioni volte a promuovere forme di apprendimento e progetti per migliorare l’offerta educativa affinché il sistema scolastico contribuisca non solo per un migliore inserimento nel mondo del lavoro, ma sia in grado di sviluppare il senso di appartenenza e di cura del nostro territorio».
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