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Roccalumera, quell’elisuperficie... fantasma. C’è, ma non si può utilizzare

Il 118 atterra... sui campi di calcio. Costata 400 mila euro, non è nell’elenco ufficiale

È nata per essere utilizzata in caso di calamità o emergenza, ma tra chi dovrebbe utilizzarla c’è chi non ne conosce l’esistenza. Sembra un paradosso ma è l’incredibile realtà che emerge sull’impiego dell’elisuperficie di Roccalumera, struttura costata oltre mezzo milione di euro che, però, in oltre dieci anni si è rivelata poco utile. Finanziata nel 2011 con 400.000 euro della Protezione civile regionale, ai quali il Comune ha aggiunto 160.000 euro ricavati dall’accensione di un mutuo per spostare i cavi dell’alta tensione, è una delle poche tra Messina e Catania e attualmente è gestita dalla società “Helitalia Fire Service” di Giarratana (Ragusa), alla quale da oggi e fino al 31 agosto 2024 è stato rinnovato l’incarico annuo, al costo di 4.000 euro, dall’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani, dietro mandato del Comune di Roccalumera, allo scopo di garantire il servizio per l’intero comprensorio.

Proprio di recente, però, in occasione di due incidenti avvenuti a Roccalumera e Furci Siculo, in un caso non lontano dall’elipista, gli elicotteri del 118 hanno preferito atterrare nei campi da calcio in terra dei due comuni, spesso con forti difficoltà legate alla polvere sollevatasi dai terreni da gioco. In tanti si sono chiesti perché l’elisuperficie di contrada Carrubbara, aperta nel 2016, non sia stata impiegata: una domanda che abbiamo girato alla centrale operativa del 118 di Messina. «Lo spazio dove atterrare viene deciso dal pilota in base alla vicinanza dal luogo dell’intervento – ci ha spiegato il direttore Domenico Runci – ma in ogni caso a noi questa elisuperficie non risulta tra quelle disponibili, come confermatomi anche dai piloti. Se non abbiamo un documento in cui viene attestato che la pista è riconosciuta dall’Enac, i nostri velivoli non possono atterrare».

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