«Vi avviso che mio padre è un magistrato... e ve la farò pagare in Tribunale». Si è giocata anche la carta dell’intimidazione una trentunenne di Catania, fermata dai carabinieri della Compagnia di Taormina a Letojanni. Un reato, quello di minacce aggravate, contestato dalla Procura di Messina, oltre a quello di falsa attestazione a pubblico ufficiale delle propria identità, culminato in una richiesta di rinvio a giudizio.
La parola passa adesso al giudice per l’udienza preliminare, visto che il gip Francesco Torre ha fissato questo passaggio per il 25 settembre prossimo.
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