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Pronto soccorso, a Milazzo un vero calvario: lunghe attese causate anche dal numero limitato di medici

Una giornata di fine agosto al pronto soccorso dell'ospedale di Milazzo. Tra codici, triage e tempi d'attesa. Sulle prime sembra una mattinata tranquilla e anche i tempi di smistamento dei pazienti sembrano rapidi. Ma è una sensazione che dura davvero poco. Trascorrono meno di venti minuti e scatta la mobilitazione. Prima un'ambulanza del 118 che trasporta un ferito, quindi altre due ragazze che sono finite sull'asfalto col motorino. Una di loro presenta una frattura, l'altra ferite lacero-contuse. Sono doloranti e dicono di essere di Giammoro: sarebbero cadute autonomamente dallo scooter nella zona industriale. Gli stessi soccorritori e gli infermieri le accompagnano all'interno. Ma c'è anche chi attende da circa un'ora per un consulto e capisce che dovrà ancora aspettare.

Purtroppo i problemi del pronto soccorso sono di duplice natura – rilevano alcuni medici che però sostengono di non poter rilasciare dichiarazioni per una circolare interna che lo vieta espressamente – da un lato legati al fatto che il numero dei medici in pianta organica non è mai operativo in quanto i sanitari usufruiscono di ferie, malattie e altre previsioni di legge, e poi dall’altro, perché il nostro pronto soccorso è intasato dai codici bianchi e verdi. Diventa cioè una sorta di ambulatorio; si viene qui per fare ogni cosa, anche per un semplice consulto e ciò provoca gli intasamenti, le proteste.

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