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Messina, si chiamava Abdoulay Fane il 22enne ivoriano annegato al "Ringo". Da un mese era ospite di un centro di accoglienza

Foto Enrico Di Giacomo

Si chiamava Abdoulay Fane, il 22enne ivoriano morto ieri nelle acque antistanti la spiaggia del Ringo. Si era tuffato in mare con due amici per una nuotata ma forse a causa delle forti correnti non ce l'ha fatta a tornare a riva. Dopo oltre sette ore di ricerche da parte di Carabinieri, Guardia Costiera e Vigili del Fuoco il suo corpo è stato trovato a tarda sera.
Il giovane ivoriano si trovava a Messina ospite di un centro di accoglienza, da meno di un mese. Ieri avevano deciso di andare a mare per trascorrere un pomeriggio spensierato. Intonro alle 15, come hanno raccontato alcuni bagnanti, i tre si sono tuffati insieme ma subito si sono trovati in difficoltà. Qualcuno ha chiesto aiuto attirando l'attenzione di alcune persone che si trovavano in spiaggia e che si sono subito lanciate in acqua per soccorrerli.

Il ventiduenne è stato cercato per ore dai sommozzatori, alle ricerche hanno preso parte anche una motovedetta ed un gommone della Guardia Costiera, compreso un elicottero proveniente da Catania che per tutto il pomeriggio ha sorvolato la zona. I vigili del fuoco hanno passato a setaccio lo specchio di mare di fronte al viale della Libertà con un batiscopio, uno strumento che permette di osservare il fondale del mare, i controlli hanno riguardato anche le invasature delle navi Caronte & Tourist. Le ricerche si sono prolungate anche fino a oltre la zona di Paradiso andando avanti anche quando è calata la sera. Poi è arrivata la tragica notizia del ritrovamento del corpo senza vita.
Il giovane ivoriano si trovava in città, ospite di un centro di accoglienza, da meno di un mese. A seguire le ricerche con il fiato sospeso e gli occhi sempre puntati verso il mare anche alcuni operatori del centro che in queste settimane sono diventati per il ragazzo e per tanti altri giovani stranieri, una famiglia, un punto di riferimento. Ad assistere alle ricerche anche numerose persone, sia bagnanti che sono rimasti fino a tardi, che curiosi che si sono riuniti lungo il marciapiede.
(Foto Enrico Di Giacomo)

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