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Messina, sulla Falce servono soldi e un nuovo patto

Situazione di stallo da qualche mese dopo che sono stati “congelati” i finanziamenti per la prima azione di bonifica

Restauro, bonifica, rigenerazione. La Falce è un laboratorio d’interventi, alcuni già progettati, altri pronti a partire, altri a caccia di finanziamenti. Sono passati cinque mesi da quando si è riunito per la prima (e finora ultima), volta un tavolo interistituzionale che si era prefisso di coordinare gli interventi necessari per poter “resettare” il terreno della zona falcata e passare poi alla fase di progettazione e realizzazione della nuova destinazione.
Una “ squadra” quella composta da Regione, Autorità di Sistema, Comune e Sovrintendenza che dovrebbe essere in “riunione permanente” per cercare di riscrivere il futuro della Falce, cancellando un passato sul quale la città si è girata troppo spesso dall’altro lato facendo finta di non vedere quali abomini ambientali si stavano perpetrando in uno dei gioielli naturali più belli del Mediterraneo.
E adesso è aperta la caccia ai fondi. Quelli che serviranno per due processi di bonifica che dovranno riguardare tutta la zona, compresa quella interessata dai lavori della Regione alla Real Cittadella.

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