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Da Letojanni ad Alì Terme c’è il divieto per acque inquinate: tutti lo ignorano e si tuffano in mare

I controlli sono assolutamente inesistenti. A Roccalumera sono state anche installate passerelle e docce!

«E così qui non potremmo andare a mare? Non ce n’eravamo mai accorti» esclama un bagnante soffermandosi su un cartello che indica il divieto. Perché sulla carta sono 1,220 chilometri di costa ionica non balneabili a scopo precauzionale, ma in realtà continuano ad essere frequentati.
Restano anche in questa stagione inattuati, infatti, i divieti di balneazione previsti dalla Regione nei tratti di mare tra Letojanni e Alì Terme interessati dalle immissioni delle condotte sottomarine dei depuratori.
Le zone da interdire in via cautelativa, come previsto dal Dipartimento Attività sanitarie ed Osservatorio epidemiologico dell’assessorato alla regionale della Salute nel decreto di aprile sulla stagione balneare, sono cinque e ai sindaci spetta il compito di emettere le ordinanze sul divieto di balneazione e installare i cartelli in aree facilmente visibili, con i contenuti espressi almeno in due lingue.
Dunque aree in teoria off limits per i bagnanti. Ma è davvero così? Ieri abbiamo girato lungo la costa appurando cosa avvenga in realtà.

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