Cinquecento anni di storia, una delle processioni più antiche di Sicilia, uno dei più celebri e antichi carri devozionali esistenti in Europa. È la nostra Vara.
Il "Viva Maria" iniziato a gridare alle 18.00 in punto. Tra l'eco dell'urlo dei tiratori. In migliaia già appostati ai bordi della via Garibaldi e lungo il tragitto, la massima concentrazione a piazza Castronovo per assistere al via, quel primo strappo che segna l'inizio del cammino. Un cammino che Messina attende ogni anno, per un anno.
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Monsignor Accolla: "Un popolo che cammina insieme"
L'Ave Maria pronunciata dall'arcivescovo monsignor Giovanni Accolla a piazza Duomo è iniziata con un auspicio: "Che, come oggi, ogni giorno, questa città si renda protagonista di un gesto semplice, un popolo che cammina insieme, insieme con Maria. In questo giorno e in questa festa devono cadere tutte quelle mura che separano gli uomini, bisogna stare tutti insieme, chi è a casa, chi è malato, chi è in galera".
A piazza Duomo il taglio delle corde
Uno strappo lungo e tirato tutto d'un fiato ha portato la Vara fino a piazza Duomo tra l'entusiasmo e la commozione generale. Ad attenderla l'arcivescovo monsignor Accolla davanti a una Basilica Cattedrale con le porte spalancate e le campane che suonavano a festa. Qui il consueto "taglio", in cui i tiratori hanno cercato di spezzare e portare a casa, a chi è malato, a chi ha bisogno d'aiuto o si trova in difficoltà un pezzo di corda come porta fortuna.
La "girata"
Pochi secondi e la Vara si è girata. Una manovra perfetta e fulminea che dopo il fischio del capo Vara si è compiuta all'urlo di "Viva Maria" con un fiume umano che correva verso la via I settembre. "Anche quest'anno è andato tutto bene - ha detto l'assessore alla Protezione civile Massimiliano Minutoli - ringraziamo quanti hanno permesso tutto questo e speriamo che continui così fino alla fine".
L'entusiasmo dell'ex sindaco De Luca e del sindaco Basile
"Sono orgoglioso di Messina e dei messinesi, è una città in cui non si rema spesso nella direzione, l'auspicio è che il senso di manifestazioni come questa, venga applicato anche in politica" ha detto Cateno De Luca, ex sindaco di Messina e oggi primo cittadino di Taormina. A fargli da eco il sindaco Basile: "Quest'anno credo che la manifestazione abbia fatto registrare molte più presenze rispetto al passato, sono segnali, segnali che questa città sta andando nella direzione giusta, tutti insieme".
L'arrivo in via I settembre
Quasi come un orologio svizzero e quasi al millimetro, la Vara è giunta all'incrocio con la via I settembre puntualissima e senza dover effettuare ulteriori manovre per procedere al cambio delle corde e alla tradizionale "girata". Qui è iniziata una lunga pausa in cui tutti gli spettatori che si sono assiepati all'incrocio tra le vie Garibaldi e I settembre sono stati invitati a spostarsi per fare spazio alle manovre dei tiratori.
La preparazione alla "girata"
Tra gli strappi più importanti c'è sicuramente quello che ha condotto la machina votiva all'incrocio tra la via Garibaldi e la via I settembre. Una finestra del Banco di Sicilia è il punto esatto in cui la Vara deve fermarsi, altrimenti diventa quasi impossibile la tradizionale "girata", il momento più pericoloso della processione in cui la machina votiva compie una svolta di circa 135° per incolonnare le corde sulla via I settembre.
L'assessore alla Cultura Caruso: "Puntiamo alla Vara patrimonio Unesco"
"Stiamo placcando un referente del Ministero che è stato in città per la manifestazione dello sbarco del Don Giovanni D'Austria - ha detto l'assessore alla Cultura Enzo Caruso - Ha assunto l'impegno con il Sindaco che porteremo a casa questo risultato, questa manifestazione merita davvero il riconoscimento di patrimonio Unesco"
L'emozione tra le corde
Sono tante le storie dentro e fuori le corde, tante le persone che seguono la processione per un motivo ben preciso. O anche per chi non c'è più. Come una donna di origini polacche, ma ormai messinese d'adozione: "Mi aveva portato per la prima volta mio marito che adesso non c'è più, vengo qui per lui e per mia figlia" dice tra le lacrime.
Il lungo strappo
Fuochi d'artificio anche a Palazzo Zanca, sede del Comune, hanno accolto l'arrivo della Vara dopo il lungo strappo che ha portato i tiratori dall'incrocio col viale Boccetta fino a piazza Unione Europea. Qui, ai microfoni di Rtp, anche Matteo, un giovane nato a New York, ma dalle origini messinesi: "Sono nato e vivo a New York, qui vive però tutta la mia famiglia, qua ci sono le mie radici, io, oggi io mi sento davvero messinese e invito tutti gli italo americani a venire a Messina per vedere la Vara e tirarla" ha detto.
Verso il Comune di Messina
Prima della tappa che porta la Vara al Comune, la machina votiva si è fermata all'incrocio con la via Garibaldi, facendo godere lo spettacolo di una marea umana bianca e azzurra anche ai passeggeri della nave da crociera attraccata al porto che ha salutato la processione con il suono delle sirene: doveva salpare alle 18, ma resterà ancorata a Messina fino alla serata per ammirare tutto lo spettacolo della Vara.
Il sindaco Basile: "Insieme essere messinesi"
Anche il sindaco Federico Basile ha sottolineato l'importanza della manifestazione: "Ringraziamo tutti per la riuscita della manifestazione, fino a questo momento tutto è riuscito alla perfezione e non è affatto facile gestire un evento così. E' l'evento della città che dobbiamo vivere insieme, perché questo é essere messinesi"
La Vara in Prefettura: "Una processione unica"
Qualche minuto dopo le 19, l'impresa dei tiratori è riuscita: in un solo strappo da San Giuliano alla Prefettura. Dalla stele della Madonnina i tradizionali fuochi d'artificio hanno accolto la Vara. Presente sindaco Federico Basile, con accanto il prefetto Di Stani: "Una bellissima emozione e un'atmosfera unica, non ho mai visto una festa così partecipata e sentita come quella di Messina, è una processione davvero unica".
Davanti alla chiesa di San Giuliano
In circa mezz'ora di cammino la Vara ha raggiunto la chiesa di San Giuliano, tra l'entusiasmo dei capi corda, soddisfatti per l'andamento dell'inizio della processione. Prima lunga pausa per i tiratori in vista di uno dei momenti clou della manifestazione: quando la machina votiva raggiungerà il Palazzo del Governo e il prefetto Cosima Di Stani consegnerà alla Madonna il consueto mazzo di fiori.
Tanti stranieri
Oltre ai tantissimi messinesi, sono parecchie le famiglie venute non solo dalla provincia, ma anche dalla Calabria e addirittura dall'Argentina. I messinesi che vivono fuori città, comunità filippine che risiedono da tempo in città. In tanti, da moltissime parti del mondo, stanno invece seguendo la processione sui canali web: dagli Stati Uniti, dal Belgio, dalla Svezia.
L'arrivo sul torrente Trapani
Il secondo strappo ha portato la Vara all'altezza dell'incrocio con la via torrente Trapani, dove il gruppo storico "Vara e Giganti" ha rinnovato l'omaggio floreale alla memoria di Lorena Mangano, la giovane di Capo d'Orlando travolta e uccisa tragicamente proprio su quella via nel 2016.
La partenza
Il fischio alle 18.29 e il "Viva Maria" puntualissimo alle 18.30 La forza, la grinta, il primo strappo, tra le urla dei tiratori. Tanta la gente, una folla sterminata, che soprattutto ai bordi della strada è stata allontanata dalle forze dell'ordine per non intralciare il cammino dei tiratori.
Tutto pronto
La preghiera di padre Antonello Angemi, cappellano della Vara, e i fuochi d'artificio che preparano l'inizio della processione, come da tradizione, hanno anticipato il via previsto alle 18.30. In mezzo alle corde anche il sindaco Federico Basile che, con gli occhi lucidi, ha abbracciato fedeli e tiratori.
L'Ave Maria di Schubert
Il mezzo soprano Samatha Accetta, accompagnata al piano, ha intonato l'Ave Maria di Schubert, un altro simbolo di Messina, tra i più importanti, quello che ad ogni mezzogiorno i turisti attendono a piazza Duomo, sull'orologio astronomico più grande del mondo.
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