Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

I Nas all'albergo-museo di Tusa, Antonio Presti chiude l'Atelier sul Mare. E Schifani gli telefona

Chiude l'Atelier sul Mare. Il museo-albergo nato a Castel di Tusa ormai quarant'anni fa grazie all'intuizione e alla "devozione alla bellezza" del mecenate Antonio Presti è stato nelle scorse settimane oggetto di un blitz da parte dei Nas, che ne hanno riscontrato irregolarità in materia di sicurezza. Le difficoltà burocratiche da superare per mettere in regola la struttura e i costi esorbitanti da sostenere hanno di fatto "costretto" Presti alla decisione. Un manifesto, fisico e politico, affisso sulla maestosa porta d'ingresso (quella soglia che, una volta varcata, introduce in un mondo d'arte nel quale ogni camera è esperienza e viaggio, meta e destinazione. Quell'ingresso sostenuto da un'imponente e gentile colonna umana d'oro), annuncia l'inevitabile.

È afflitto e scoraggiato Antonio Presti. Perché la storia dell'abbandono si ripete ineffabile ancora una volta dopo tanti anni. Il suo figlio prediletto, che raccoglie ospiti da tutto il mondo con le meravigliose stanze d'arte, è "serrato" da maggio scorso. E l'appalto per il restauro della Fiumara d'Arte, il più grande parco di sculture all'aperto d'Europa, una mirabilia universale, è tristemente impantanato nella burocrazia regionale. Questo dopo aver subito e sconfitto infiltrazioni mafiose. E vengono alla mente anche le insensate persecuzioni giudiziarie degli anni 80, quando qualcuno voleva addirittura demolire quelle opere sparse per l'intera vallata perché "abusive" nell'assurdità della cieca applicazione di codici.

"Non immaginavo questo - sospira mentre è solitariamente "chiuso" nel suo albergo, Presti - dopo 40 anni di solitudine e di lotta, di resistenza personale della Fiumara d'Arte. Ho donato al territorio una meta internazionale, ho donato tutto il cuore, e mi trovo oggi ancora alla mia età a vedere un mio figlio chiuso per vizi burocratici. Una solitudine che ancora oggi si manifesta nell'indifferenza e nell'ignoranza un po' di tutti. E questo accade dopo aver donato la mia vita a quell'idea di bene comune che solo la conoscenza restituisce come valore di essere".

Antonio Presti ha bisogno dell'aiuto di tutti coloro che amano la Bellezza donata senza tornaconti, e per prima la Regione dovrebbe farsi carico di preservare quel patrimonio universale che lui ha regalato alla Sicilia senza mai chiedere nulla in cambio. Ma bisogna fare presto. Nel silenzio più assoluto di tutti.

Anche il Cavallo Eretico, l'ultima opera di Fiumara d'Arte istallata proprio di fronte all'Atelier sul Mare, è stata smontata per essere trasferita a Librino. "La bellezza vince sempre, lo spirito che ama l'amare non finisce mai. Per questo pensiero mi sento di donare la scultura agli abitanti di Librino, che hanno sempre difeso e rispettato il mio operato - scrive in un post Antonio Presti - a guardia e protezione della conoscenza". "Si ergeva imponente con la sua lucentezza davanti ad un luogo simbolo d'introspezione, sul lungomare di Castel di Tusa - continua il mecenate. Era impossibile non notare questa creatura gigantesca alta quattro metri e realizzata in acciaio inox. Era il Cavallo Eretico di Antonello Bonanno Conti, donato al territorio nel giugno del 2020. Guardava al futuro..."

E mentre le interlocuzioni e i commenti si rincorrono, mentre tutto il territorio legato alla Fiumara (da Pettineo a Castel di Lucio, passando per Motta d'Affermo) aspetta di conoscere il proprio destino, in molti modi legato a quello del museo diffuso tra i più importanti d'Europa, qualcosa si muove.

Gli architetti di Palermo sono pronti ad intervenire per ripianare le criticità dell'edificio. Sui social è intervenuto l'architetto e intellettuale palermitano Iano Monaco che, in un lungo post, ha lanciato un messaggio di speranza all'amico Antonio Presti, promettendo un concreto aiuto da parte sua e degli altri colleghi, sia burocratico che economico, grazie a raccolte fondi e altro, per evitarne la definitiva chiusura.

"Caro Antonio - scrive Monaco - leggo oggi (13 agosto 2023) del provvedimento dei Nas di chiusura del tuo albergo Atelier sul mare vero e proprio museo di arte contemporanea a Castel di Tusa per il mancato rispetto di alcune norme d’igiene e sicurezza. Leggo anche del tuo scoraggiamento e forse della tua voglia di mollare tutto, indotti da quel provvedimento e dalle complesse (e costose) procedure da seguire per mettere in regola l’Atelier. Tu, caro Antonio, sei stato e sei l’esempio della Sicilia migliore, sei stato capace di impiegare e rischiare i tuoi beni per renderla più bella, più ricca di fantasia e di arte, hai sfidato tutto e tutti, hai superato ogni difficoltà per aiutare la tua terra a combattere battaglie di educazione, di cultura, di emancipazione, di responsabilità. Hai portato con successo l’arte là dove sembrava essere l’ultimo dei nostri bisogni. Avevi ragione tu. Ci hai affettuosamente costretto a guardare e vedere quel che non guardavamo o non vedevamo. Non puoi adesso scoraggiarti e pensare di gettare la spugna".
"Hai accettato l’ennesimo rischio quando ti sei intestato l’ambizioso progetto di integrare arte e architettura - continua - trasformando un obsoleto e brutto edificio in un bellissimo centro (un albergo) che desse (dava) al turista (non un visitatore di musei) l’eccezionale occasione di vivere per qualche giorno in camere ed in spazi disegnati da grandi artisti contemporanei: vivere nell’arte, immersi dentro l’arte sperimentandone ogni aspetto, a volte la scomodità a volte occasione di autocoscienza, sempre di riflessione. Immagino lo stupore dei Nas innanzi a corridoi e ingressi quasi del tutto bui o a porte simili a blocchi di pietra. Anch’io ho fatto quelle esperienze e ancora ne ricordo ogni momento e te ne sono grato. Il fatto è che l’architettura - continua - anche la più libera e ricca di fantasia, non può non rispettare le norme che garantiscono alla collettività che se un albergo è aperto al pubblico vuol dire che quelle norme sono rispettate. L’arte, non dovendo essere abitata e non avendo pratica utilità e non dovendo fornire servizi (per fortuna), non ha norme da rispettare (per fortuna dell’arte e nostra). È l’annosa disputa o distinzione tra arte e architettura su cui cui sono stati scritti molti libri. E tu pretendi di uscirtene scoraggiandoti e mandando tutti a quel paese?"

"Tu avresti il diritto di farlo ma non puoi farlo - conclude l'architetto -. Non mi limito, caro Antonio, a darti buoni consigli (non richiesti) ma mi impegno qui ad aiutarti in ogni modo a superare la situazione di stallo. Insieme agli iscritti all’ordine degli architetti di Palermo (e, sono sicuro, degli altri otto ordini degli architetti della Sicilia), esamineremo le contestazioni dei Nas, consulteremo l’ufficio tecnico comunale di Castel di Tusa, faremo un rendiconto di ogni aspetto, elaboreremo un progetto di adeguamento concordandone i termini con te, con gli uffici e con i Nas, valuteremo i costi, lanceremo una campagna di sostegno e di crowdfunding e cercheremo di dare concretezza al nostro aiuto. Ben conoscendo la sensibilità dei colleghi ingegneri e geometri siciliani  sono sicuro che le Consulte regionali degli ingegneri e dei geometri ci daranno una mano. Siamo con te, caro Antonio, non ti lasceremo solo".

"Oggi ho ricevuto la telefonata del presidente della Regione, Renato Schifani, che ha voluto manifestarmi la sua personale attenzione e quella del Governo regionale verso quello che è considerato uno dei parchi di sculture più grandi e importanti d’Europa. Il presidente ha manifestato grande disponibilità nel volere rilanciare e valorizzare un territorio unico dove patrimonio storico culturale e arte contemporanea si fondono in un tripudio di bellezza, come la Fiumara d’Arte" dichiara Antonio Presti, presidente della Fondazione Fiumara d’Arte, in merito al museo all’aperto costituito da una serie di opere di artisti contemporanei.

"Ci siamo dati appuntamento alla prossima settimana - aggiunge -, per valutare insieme agli assessori regionali al Turismo e ai Beni culturali, quali azioni intraprendere per dare nuovo impulso ad un progetto di valorizzazione che tuteli e consegni al futuro la Fiumara e le sue opere. Ringrazio il presidente Schifani per la sensibilità dimostrata e esprimo apprezzamento per la volontà della Regione di farsi garante insieme alla Fondazione di un nuovo capitolo nella storia della Fiumara d’arte che, sono certo, ci porterà lontano", conclude Antonio Presti

Caricamento commenti

Commenta la notizia