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La Messina che dice ‘no’ al Ponte sullo Stretto: “La città diventerebbe un enorme cantiere” FOTO

Torna in piazza la protesta del popolo del no al Ponte sullo Stretto. Un grande corteo, partito da piazza Cairoli, si è snodato lungo le vie del centro città, per concludersi in musica con un concerto a piazza Unione europea. In tanti sono arrivati anche dal resto della Sicilia e dalla Calabria, hanno manifestato con bandiere e striscioni e slogan sfilando in corteo per ribadire il no ad un’opera considerata inutile e costosa, ribadendo invece la necessità di altre infrastrutture come il potenziamento di strade, autostrade e ferrovie. A sfilare numerose associazioni, ma anche sindacati e partiti politici: al corteo c’erano circa tremila persone, secondo una stima approssimativa.

«Il corteo del 17 giugno è stata una bellissima manifestazione – dice Gino Sturniolo, uno degli storici fondatori del movimento No Ponte –, oggi siamo tantissimi ed è una bellissima notizia, in inverno ci sarà un’altra manifestazione e sicuramente saremo ancora di più. Non ci fermeremo fino a quando non si fermerà l’iter progettuale e non ci fermeremo neanche nel caso in cui venissero avviati i cantieri». Sturniolo respinge le accuse secondo cui i No ponte dicono no a tutto: «Siamo quelli che difendono il territorio dalla devastazione e dalla speculazione».

A piazza Cairoli, dove si è concentrata la manifestazione, c’erano tantissime persone. Tutti sono concordi nel dire che prima servono strade, autostrade e ferrovie e che il ponte non sarà un bene per Torre Faro: «Secondo me prima di pensare al ponte dovrebbero essere fatte tutte le infrastrutture che mancano in Sicilia – dice Paola –, come le autostrade che da 40 anni non sono complete. Basti pensare a quello che succede per raggiungere Villafranca, una distanza di appena 20 chilometri e ci sono code infinite. Non abbiamo un’autostrada normale, per andare a Palermo occorrono tre ore e l’autostrada è piena di cantieri. Se prima di pensare al ponte si riuscisse a fare questo e completare il secondo binario della ferrovia sarebbero cosa buona».

«Penso che ci possano essere altri progetti di sviluppo della città – aggiunge Giovanna – non sicuramente il ponte, è altrove che bisognerebbe investire, per esempio sul turismo. E poi pensare cosa il ponte comporta per Torre Faro mi fa molta tristezza , un’opera così grande ed imponente non farà un gran bene a quella zona».

«Sono contrario al ponte perché sarà uno sforzo complesso per fare qualcosa che non è una priorità» dice Simone, 32 anni, un giovane che non pensa che il ponte darà sviluppo: «Vorrei avere le prove prima di crederci». Chi manifesta non crede ai benefici del ponte: «Sappiamo che non porterà un reale progresso perché quello vero adesso è un altro, è il rispetto dell’ambiente, della natura, il rispetto di un territorio che ha sofferto e che continuerebbe a soffrire» dice Rossana.

«Secondo me – prosegue – Messina avrebbe bisogno della sistemazione della rete ferroviaria, che è disastrata, e poi di interventi sull’autostrada, ma occorre anche sistemare le scuole, gli ospedali, soprattutto dare reali condizioni di inserimento lavorativo per i giovani perché il ponte non risolverà in maniera strutturale questo problema, in realtà avremmo bisogno che i nostri figli rimassero qui perché se ne sono andati tutti».

Tante le sigle che hanno preso parte al corteo, tra queste la Cgil, presente con una delegazione e la segretaria regionale della Fisac Sicilia Mimma Argurio. «Il ponte è un’idea immaginaria – dice Marcella Magistro della Cgil Messina– che esiste perché probabilmente si pensa che la Sicilia è terra di nessuno, ma noi abbiamo bisogno di messa in sicurezza del territorio, quando dicono che ci saranno posti di lavoro, per noi del sud non ce ne saranno. E poi sarà una devastazione per la città, perché non ci sarà solo il ponte, ma anche una metro sotterranea che attraversa i torrenti. Non c’è un progetto che pensa alla vivibilità delle persone».

Tra i manifestanti anche chi arriva da Catania, come Rosanna Aiello, presente fin dal primo corteo: «Prima di quest’opera la Sicilia ha altre esigenze infrastrutturali fra cui le strade, non è che il ponte non vada bene per la Sicilia, ma ci sono altre priorità che sono essenziali e quindi questa opera faraonica è solo un’occasione per spendere soldi e non creare benefici per la Sicilia».

In fondo al corteo, con la sua bicicletta, c’è anche l’ex sindaco Renato Accorinti, che pensa ad un salto di qualità della battaglia contro l’opera: “«Sto cercando di mettere d’accordo tutti i partiti che sono contro il ponte, sono andato a parlare con la segretaria del Pd Elly Schlein chiedendo di non fare le battaglie separate contro il ponte, parlerò con Conte , Angelo Bonelli ha fatto una conferenza stampa qua, a tutti ho chiesto di fare la battaglia assieme e di venire a Messina».

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