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Attraversamento dello Stretto: "Servono più navi", la Uiltrasporti all’attacco. Il sindacato pone ancora la questione cruciale del porto di Tremestieri

«Ogni anno tornano, con il mese di agosto, i gravi disagi per la città e per i lavoratori. Servono più navi»

«Servono più navi, semplicemente più navi». È la ricetta della Uiltrasporti in riferimento agli scenari attuali della mobilità sullo Stretto, soprattutto nei periodi come questo, tra esodo e controesodo, con le città di Messina e di Villa San Giovanni che, come sempre, pagano le conseguenze della loro posizione geografica.

«Come ogni anno l’estate manda in tilt il sistema marittimo tra le proteste di autotrasportatori e turisti . In questi giorni – dichiarano Michele Barresi, segretario generale della Uiltrasporti e Nino Di Mento, segretario del sindacato per porti e logistica – lunghe sono le code di Tir nella chiocciola di Tremestieri con le conseguenti proteste delle associazioni degli autotrasportatori mentre ci apprestiamo alle invasioni in città nei prossimi week-end da bollino nero di migliaia di autoveicoli . È la solita storia a cui assistiamo sistematicamente ogni anno senza che si riesca a predisporre un piano di mobilità realmente efficace, così a pagare il conto sono sempre lavoratori e l’intera città. È chiaro che in questi periodi, in cui i flussi di veicoli aumentano in maniera esponenziale, occorrono più navi ed un sistema di mobilità urbana studiato appositamente che sappia sfruttare al meglio tutti gli approdi cittadini. Di fatto, invece, l’unico intervento consiste nel depotenziare gli approdi di Tremestieri spostando buona parte delle navi in esercizio verso i porti del centro città e da qui le sofferenze e le lunghe code degli autotrasportatori nella chiocciola di questi giorni. Come ogni anno la Uiltrasporti ha lanciato per tempo l’allarme – continuano Barresi e Di Mento –, anche in riferimento ai lavori dei parcheggi comunali che in via Campo delle Vettovaglie hanno ridotto le aree di stoccaggio dei mezzi nel porto storico presso le invasature Bluferries. Ma ancora assistiamo a interventi che risultano essere solo dei tardivi pannicelli caldi con la chiara evidenza dell’inadeguatezza con cui gli enti cittadini preposti affrontano ogni anno questa emergenza annunciata».

E poi la postilla finale: «Nel rispetto del libero mercato, senza che si preveda un incremento delle flotte navali adeguato ai picchi dei flussi che attraversano lo stretto in questi periodi , la città, gli utenti e i lavoratori dovranno sempre e solo subire disagi e lunghe code». Il riferimento dell’aumento delle navi da impiegare nello Stretto è soprattutto rivolto al vettore pubblico, cioè le Ferrovie dello Stato. E la questione dell’utilizzo delle invasature di Tremestieri, e del futuro del nuova cantiere del porto a sud, resta, secondo il sindacato, di cruciale importanza, al di là del dibattito sulle altre infrastrutture, come il Ponte sullo Stretto.

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