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"Invece del Ponte": a Messina il fronte del "no" riunito a Capo Peloro

Tanti i dubbi sulla costituzionalità dell'iter intrapreso dal Parlamento, i rilievi dell'Anac e la paura che si aprano solo cantieri senza realizzare l'opera

Invece del Ponte... È il nome dato al Comitato da alcuni esponenti legati all’ex Amministrazione Accorinti (tra i fondatori, l’ex assessore Sergio De Cola, il prof. Guido Signorino, Elio Conti Nibali) ed è anche una sorta di piattaforma programmatica di chi sostiene che «il no al Ponte è un sì a mille altre cose, a tanti altri progetti e opere molto più utili e molto meno invasivi». Quelli di “Invece del Ponte” hanno promosso il dibattito, svoltosi ieri sera nell’arena del Parco Horcynus Orca, al quale hanno preso parte l'ex ministro del Pd, Giuseppe Provenzano, la senatrice, e presidente della Commissione vigilanza Rai, Barbara Floridia, l'ex assessore regionale Fabio Granata, oggi assessore nella Giunta comunale di Siracusa e il costituzionalista, che è anche famoso editorialista e scrittore, il prof. Michele Ainis.

Punti di vista che partono da direzioni diverse e confluiscono in un approdo comune: questo Ponte «non s’ha da fare». Il messinese Michele Ainis definisce il suo “no” «romantico, è il no di chi ha lasciato questa costa e vorrebbe rivederla come è ora, quando torna». Ma, a parte queste considerazioni, il professore ha elencato una serie di «forti dubbi» sulla costituzionalità del progetto e dell’iter portato avanti dal Governo. Il richiamo essenziale è soprattutto all’articolo 9 della “Carta”, quello sulla tutela del paesaggio: «Lo Stretto è un segmento prezioso del paesaggio non solo italiano ma mondiale, queste cose bisogna maneggiarle con estrema cura». E poi Ainis fa suoi alcuni rilievi mossi dall’Anac, l’Autorità anti-corruzione, sulla scelta di riavviare il vecchio progetto, sulla presunta violazione delle leggi sulla concorrenza. Infine, l’appello per un coinvolgimento della popolazione: «In Francia c’è una legge che obbliga, in caso di grandi opere, a sentire il parere delle comunità interessate. Da questa serata dobbiamo uscire con un impegno concreto, si promuova un Referendum consultivo che credo sia previsto dallo Statuto del Comune, almeno si capirà se la gente è favorevole o contraria».
Barbara Floridia, già sottosegretaria alla Scuola, ha criticato duramente il ministro della Pubblica istruzione Valditara per le sue frequenti dichiarazioni a favore del Ponte, ha rivendicato con orgoglio la posizione assunta in Parlamento dal movimento 5Stelle e si è detta «fortemente preoccupata che “questi” comincino ad aprire cantieri, senza poter mai realizzare quest’opera e a lasciare solo devastazione in questi territori».

Provenzano ha spiegato come si è evoluto il dibattito interno al Partito democratico (che un tempo era favorevole al Ponte) e quali passaggi erano stati compiuti dal precedente Governo, mentre per Fabio Granata «la Sicilia ha bisogno di tutto, tranne che del Ponte». In apertura, il “padrone di casa”, Gaetano Giunta ha spiegato come è nato il Parco Horcynus Orca: «È il simbolo della ricerca di uno sviluppo sostenibile, il no a un’opera dall’impatto enorme, non sostenibile economicamente e dalla difficile realizzabilità tecnica, non si fa solo con le manifestazioni, ma proponendo modelli di azione concreta sul territorio, per ridurre le diseguaglianze socio-economiche e per valorizzare le nostre risorse e bellezze». A concludere, dopo le esibizioni di alcuni gruppi musicali, l’ex sindaco Renato Accorinti, che del no al Ponte ha fatto la battaglia di un’intera esistenza.

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