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Messina, impianto rifiuti di Mili: in ballo la gestione

Si è conclusa la prima fase della gara d’appalto per la costruzione di una struttura che gestisca la frazione umida. Soluzione pubblica, privata o mista? A settembre il bando finale da 27 milioni

Ci sarà anche la gestione dell’impianto nel bando di gara che dovrebbe essere pubblicato nelle prossime settimane e che riguarderà la costruzione a Mili del sito per la lavorazione dei rifiuti.
Sembra essere questa l’intenzione della Società di regolamentazione dei rifiuti (SRR) metropolitana in vista della fase clou dell’appalto. Manca l’ufficialità, ma si va verso questo tipo di soluzione che accorcerebbe i tempi per l’avvio concreto dell’impianto.
Intanto è stato consumato il primo passaggio in vista dell’affidamento della costruzione della struttura. Alla fine del mese scorso, sono scaduti i termini per la presentazione delle candidature alla procedura di “dialogo competitivo” che Invitalia ha proposto per la gestione della gara della Srr di Messina. Non si tratta del solito appalto, ma in considerazione della particolare complessità dell’impianto di trattamento della frazione umida e dell’importanza che non abbia un impatto negativo sulla zona scelta per la realizzazione, è stata scelta una strada un po’ più articolata ma più “sicura”.
La proceduraLa procedura vede una prima fase in cui Invitalia riceve le domande di partecipazione da parte degli operatori economici potenzialmente interessati. Ed è qui che è giunto l’iter. Invitalia non ha voluto riferire nemmeno alla Srr quanti siano i soggetti che si sono presentati a questa prima manifestazione d’interesse. Ma si sa che il giro di orizzonte non è andato deserto.
Nella fase due, nel caso in cui siano pervenute più di cinque candidature, si procederà ad ammettere alle fasi successive della procedura un massimo di cinque operatori secondo criteri molto rigidi. Cioè secondo una graduatoria redatta in base al maggior importo complessivo di contratti di lavori relativi alla realizzazione di impianti di trattamento da Forsu proveniente da raccolta differenziata, nei dieci anni antecedenti la data di pubblicazione del bando.
A questo punto l’iter proseguirà in una seconda fase nella quale sarà avviato un dialogo con i candidati ammessi per definire in maniera precisa i contenuti della soluzione più idonea a soddisfare le esigenze della Srr da porre a base di gara e le modalità tecnico operative di espletamento dell’affidamento. I cinque operatori presenteranno le loro proposte che verranno esaminate per la redazione di un’unica piattaforma progettuale che potrebbe anche prevedere soluzioni miste, cioè proposte da più operatori.
A quel punto scatterà una terza fase, ovvero la gara vera e propria, nella quale i candidati saranno invitati a presentare la loro migliore offerta rispetto alla soluzione individuata secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Ed è in questa fase che si dovrebbe inserire l’offerta per la gestione dell’impianto. L’idea di unire la costruzione e la direzione della struttura potrebbe evitare le possibili riserve che chi la gestirà potrà avere quando si ritroverà ad avere a che fare con un impianto assemblato da altri e senza un coordinamento con chi lo deve usare.

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