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Lavori nel “Tusa”, Legambiente presenta un esposto

«Gravi alterazioni dell'alveo del torrente Tusa e della fascia costiera e distruzione della vegetazione naturale in un’area sottoposta a plurimi vincoli ambientali e paesaggistici».
La denuncia è di “Legambiente Sicilia” che ha presentato un articolato esposto, corredato da documentazione fotografica, all’assessorato regionale Territorio ed ambiente, alla Soprintendenza di Messina, all'Ispettorato Ripartimentale delle Foreste, alla Capitaneria di Porto, ai Carabinieri per la tutela forestale del Centro Anticrimine Natura di Catania ed alla Procura della Repubblica di Patti.
Nel mirino i lavori sull’alveo del torrente Tusa eseguiti da una ditta locale, dietro concessione rilasciata dall’Autorità̀ di Bacino del Distretto idrografico della Sicilia per la realizzazione di un ormeggio stagionale per piccole imbarcazioni.
«Un nome suggestivo che maschera un vero e proprio porto canale per cui è stato stravolto l'alveo naturale della fiumara ed è stata distrutta tutta la vegetazione», attaccano “Legambiente Sicilia”, firmataria dell’esposto col presidente regionale Giuseppe Alfieri, ed il circolo “Legambiente Nebrodi Tiziano Granata”, presieduto da Salvatore Gurgone.
«I lavori hanno determinato profonde modifiche all'alveo fluviale a monte e a valle del ponte ferroviario – prosegue Gurgone - causando la compromissione degli argini naturali ed il restringimento della sezione idraulica classificata P3 dal Piano di Assetto Idrogeologico della Regione, ossia ad elevata pericolosità idraulica. Una vera e propria bomba ad orologeria che espone le case e le infrastrutture limitrofe a maggiori rischi connessi con l'esondazione del fiume durante i periodi di piena».

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