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Sospensione Reddito di Cittadinanza a Messina, la Cisl: "Subito confronto per reali percorsi di ricollocamento"

«C’è la necessità di aprire un confronto con tutte le strutture interessate per affrontare i molteplici aspetti che deriveranno dalla sospensione del reddito di cittadinanza per quasi quattromila percettori messinesi». Ad affermarlo è il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi, commentando i dati diffusi dall’Inps di Messina sul numero di sospensioni dal beneficio che sono state comunicate dal mese di agosto. «Serve – sottolinea Alibrandi - creare percorsi di ricollocamento veri, reali, per queste persone che hanno bisogno di tornare sul mercato del lavoro, operando un vero incrocio tra domanda ed offerta. Ci sono gli strumenti per farlo. Il nostro territorio rischia di avere disagi sociali enormi, con situazioni di difficoltà anche estreme».

La riforma del beneficio trasferisce agli enti locali la gestione dei soggetti e la preoccupazione della Cisl nasce proprio dall’incertezza se i Servizi Sociali dei nostri comuni siano in grado a livello organizzativo e infrastrutturale di prendere in carico chi ha veramente bisogno in termini rapidi ed efficaci.

«Siamo certi che si sta valutando anche l’impatto dal punto di vista dell’ordine pubblico – continua Alibrandi – perché preoccupano le possibili tensioni sociali che potrebbero nascere. Tante persone si stanno rivolgendo ai nostri Caf e Patronati che dovranno in qualche modo gestire la reazione disperata di tante persone, mentre riteniamo dovrebbe essere compito dei comuni».

Per il segretario generale della Cisl Messina «si apre una nuova fase del reddito di cittadinanza che impone massima responsabilità e massima attenzione verso le politiche attive del lavoro. Oggi più che mai è indispensabile che il governo regionale si confronti con le parti sociali per affrontare questo momento complesso. Bisogna procedere con strategie del lavoro opportune, promuovendo strumenti che possano davvero spingere la crescita e sbloccare tutte le opere attese che farebbero rinascere i nostri territori».

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