Le immagini satellitari messe a disposizione dall’Esa (Agenzia Spaziale Europea) e catturate dal “Sentinel2” fotografano in modo eloquente l’estensione della superficie percorsa dal fuoco, nell’area di Patti, durante i devastanti roghi di martedì 25 luglio. Si tratterebbe di un’area di circa 14 chilometri quadrati: approssimativamente 1.400 ettari di territorio andato in fumo tra Patti e Oliveri (circa 200 ettari in più rispetto alla superficie incenerita in occasione dei drammatici roghi del 30 giugno 2017).
Le immagini offrono una visione chiara della linea del fuoco, che dalle colline sudorientali del territorio pattese si è spinta fin oltre i confini di Oliveri, interessando anche il promontorio del Tindari e il sentiero Coda di Volpe che conduce alla sottostante riserva naturale dei Laghetti di Marinello. Come si evince dalla fotografia aerea scattata dal satellite artificiale, l’area annerita coincide con le frazioni di Moreri, Madoro, Iuculano, San Cosimo, Scarpiglia, Masseria, Ronzino e Sgrilla, comprendendo anche una porzione del territorio comunale di Oliveri.
Si tratta di zone in cui ha sede la maggior parte delle aziende agricole, agrituristiche e vitivinicole pattesi, molte delle quali hanno subìto ingenti danni a causa della furia del fuoco. Interi uliveti, vigneti, orti e alberi da frutto sono stati cancellati dalle fiamme, così come alcune strutture e parecchie attrezzature utilizzate per l’attività imprenditoriale.
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia