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Messina, distrutto dalle fiamme il "Tiro a segno nazionale" a Curcuraci: si pensa già alla ripartenza

Il “Tiro a segno nazionale” di contrada Campicello, a Curcuraci, non c'è praticamente più. Per tornare ad essere operativo sarà necessario attendere tanti mesi e un lavoro immane.
Lo ha cancellato, con tutta la sua furia distruttrice, il fuoco che ha anche portato via anni di sacrifici, di passione, di luoghi che hanno segnato la nascita di amicizie, incontri e momenti di aggregazione, ma anche di importanti gare regionali e nazionali che hanno visto la sezione del "Tsn" peloritana protagonista assieme agli istruttori, ai direttori di tiro, alla segretaria Gabriella Bonura e al presidente attuale Augusto Vinci e a quello onorario, Pietro Bonura (nel 2012 premiato con la “stella d’oro” dal Coni, così come avvenuto anche recentemente con un altro riconoscimento conferitogli sempre dai vertici sportivi), che questa struttura ha voluto dedicando alla sezione e al suo sviluppo la propria vita.

Così come le tante abitazioni distrutte a Curcuraci nei giorni scorsi dai roghi, anche la sezione del "Tsn" di Messina era un luogo di... famiglia. Un posto "incantato" dove ci si incontrava per allenarsi ma anche per raccontarsi momenti di vita quotidiana, esperienze vissute, cose da condividere.

Ma era anche un sito indispensabile per le normali attività quotidiane delle forze dell'ordine e per le guardie giurate perché a Curcuraci venivano rilasciati i nulla osta per i rinnovi dei porti d'armi o per la concessioni di permessi e venivano portati a termine i previsti e duri allenamenti periodici.

Adesso il fuoco ha distrutto tutto: niente più poligoni, niente più linee di tiro, niente più riservetta munizioni, niente più spazi per gli allenamenti, niente più segreterie e luoghi destinati alle riunioni del direttivo o al relax dei soci e dei familiari. Nulla di nulla.

Da poco tempo, era il maggio del 2019, erano stati ultimati i costosi lavori per rendere funzionale anche il poligono indoor per il tiro con pistole e carabine definite dalla legge “di basso potere offensive”. L’impianto, che era stato subito collaudato dal Genio civile perché rispondente pure alle più severe norme antisismiche, dotato di ben sette linee di tiro e opportunamente illuminato per permettere sia l’attività diurna che serale, era stato pensato principalmente per avvicinare a questo sport i giovanissimi, a partire dai 10 anni di età. E la risposta, come sperato, era arrivata subito con tantissimi ragazzi che aderirono all'invito e che, ormai regolarmente, al "Tsn" si riunivano per stare insieme in maniera sana.

Una conquista questa, che seguiva, esattamente a distanza di un anno, la fine di una vicenda paradossale che aveva visto – dal 2014 e per 4 anni consecutivi - finire sotto processo il presidente Bonura ingiustamente accusato di aver commesso abusi edilizi nell'area, che è di pertinenza militare (a controllarla i ministeri della Difesa e dell’Interno) e non degli uffici civili come invece sostenuto da chi lo aveva accusato apponendo i sigilli ad una parte dell'area. Una storia incredibile, partita per la scarsa conoscenza delle leggi da parte di chi invece aveva il compito di farle rispettare, che aveva già dato una prima batosta alla sezione peloritana. Ma, tornato il sereno, era bastato poco per ritornare in carreggiata.

Adesso questo colpo improvviso, inferto al cuore della sezione che è già al lavoro, grazie anche ai colleghi di Milazzo, per ricostruire tutto, ripartire con lo stesso stile e la forza che sempre hanno contraddistinto il “Tiro a segno nazionale” di Curcuraci e chi lo ha diretto.

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