Disavventura per un gruppo di turisti diretti alle Eolie da Milazzo. Una serie di disservizi legati alla disorganizzazione della compagnia di navigazione, compreso un “cortocircuito” tra comandanti di aliscafo, lascia a terra una ventina di persone. Il gruppo di turisti si era imbarcato regolarmente per Vulcano, ma in fase di ormeggio un annuncio dall’altoparlante di bordo, (dispositivo difettoso: voce che gracchia, al punto che non si afferra una parola) chiede ai passeggeri di avere pazienza perché un altro mezzo sta liberando il pontile. Una decina di minuti dopo, altro annuncio sempre dallo stesso altoparlante difettoso: stavolta si avvisano i passeggeri “di restare rigorosamente al proprio posto fino al completamento delle manovre di attracco”. L’aliscafo resta altrettanto fermo, poco distante dal pontile, per altri 10 minuti, dopodiché riparte per Lipari! A Vulcano, in quei fatidici 10 minuti in cui nessuno ha compreso cosa stesse accadendo, sono scesi alcuni passeggeri, ma quasi “di soppiatto”, erano infatti quelli seduti davanti alle porte del mezzo, i quali le hanno viste aprirsi davanti ai loro occhi, intuendo che potevano finalmente sbarcare.
Tutti gli altri passeggeri non si sono accorti di nulla: nessun avviso è stato diramato dopo l’ultimo che (interpretando la voce gracchiante) invitava a restare seduti. Una volta ripartito l'aliscafo, il gruppo ha chiesto spiegazioni all'equipaggio. Poco da farci. Rotta su Lipari. L'equipaggio rassicura però: "A Lipari potrete prendere la coincidenza che vi riporterà subito a Vulcano. I comandanti dei due aliscafi si sono già messi d’accordo, per riportarvi a Vulcano”. Ma ancora una volta qualcosa va storto. Nel senso che all’arrivo a Lipari il gruppo scende regolarmente, puntando dritto verso l’aliscafo dall’altro lato del molo, in partenza proprio verso Vulcano. Coincidenza perfetta, il “qui pro quo” sembra già dimenticato. E invece no. Il gruppo non viene fatto salire a bordo! “Dovete pagare il biglietto Lipari-Vulcano e prendere la prossima corsa”. Esplode la rabbia, ma non c'è nulla da fare. Il mezzo parte e i turisti restano a terra. Costretti a rifare il biglietto.
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