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Frana di Letojanni, assolti dall'accusa di disastro tutti gli indagati

Tutti assolti nel processo per i lavori di messa in sicurezza a seguito della frana che nell’ottobre 2015 ha invaso un tratto dell’autostrada Messina- Catania all’altezza di Letojanni. Il processo era nei confronti di alcuni funzionari del Cas dell’epoca, del titolare dell’impresa che eseguì i lavori e di due tecnici nominati dall’impresa. Sono stati assolti dalla prima sezione penale del tribunale di Messina con le formule «perchè il fatto non sussiste» e «perchè il fatto non è previsto dalla legge come reato». Sono stati assolti (le qualifiche si riferiscono a quelle ricoperte all’epoca dei fatti) Salvatore Pirrone, direttore generale del Cas, Gaspare Sceusa responsabile dell’ufficio tecnico del Cas, l’imprenditore Francesco Musumeci, Antonino Francesco Spitaleri, l’ex funzionario del Cas, il geologo Giuseppe Torre e l’ingegnere Francesco Crinò, tecnici nominati dall’impresa. L’accusa aveva chiesto condanne che andavano da 7 anni e 10 mesi fino a 5 anni di reclusione. A vario titolo l’accusa contestava i reati di disastro ambientale, peculato, falso ideologico, inadempimento in pubbliche forniture. A sostenere le ragioni della difesa gli avvocati Rosario Trimarchi, Alberto Gullino, Giovanni Calamoneri, Francesca Bilardo, Antonio Pillera e Rosa Anna Scalia. Il Cas, nel processo parte civile, è stato invece rappresentato dall’avvocato Domenico Andrè. Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Taormina riguardarono i lavori per un importo di 500mila euro effettuati a seguito della frana, in particolare per la messa in sicurezza di quel tratto di autostrada. Lavori che, secondo l’accusa, non sarebbero stati adeguati ed avrebbero avuto costi lievitati.

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