C’è alta velocità fra le concause del gravissimo incidente avvenuto venerdì notte lungo la tangenziale di Messina. Un triplo impatto che ha portato via la vita a due giovani messinesi che viaggiavano direzione Palermo. L’autopsia almeno su uno dei due corpi potrebbe chiudere il primo capitolo delle complesse indagini coordinate dal pubblico ministero Giuseppe Adornato e avviata la notte stessa della tragedia della Polstrada.
A perdere la vita sono stati Maurizio Costanzo, 30 anni, pizzaiolo in un noto locale della riviera di Messina e che viveva a San Michele, e Fabio Materia 45 anni, dipendente delle Poste a Barcellona dove era molto noto, soprattutto nel quartiere di Sant’Antonio. Appassionato di motori, nel 2009 aveva già rischiato di morire. A Bafia, frazione di Castroreale, dove Materia era originario, dopo un diverbio per banali motivi di viabilità, era stato investito mentre era i piazza dall’auto guidata da un pensionato che prima fu accusato di tentato omicidio e poi condannato a due anni per lesioni. Materia in quel caso, nonostante il grosso impatto, se la cavò con alcune fratture ed escoriazioni. Purtroppo questa volta il fato gli ha voltato le spalle.
Solo un’altra persona delle altre tre coinvolte nel tragico incidente risulta ancora ricoverata. Due sono state dimesse dal Piemonte nella mattinata di ieri mentre al Policlinico resta uno dei feriti che si è procurato una frattura agli arti inferiori.
L’incidente è avvenuto all’1,30 di venerdì all’altezza del viadotto Giudici che, in direzione Palermo, si trova un chilometro dopo l’uscita dalla galleria Telegrafo. Si tratta di un punto in cui la strada, dopo sei chilometri di restringimento, torna a doppia corsia. Dopo un paio di curve, è un tratto di rettilineo in discesa quello nel quale è avvenuto il fatale scontro. Peraltro a poche decine di metri da dove, 5 mesi fa, perse la vita una coppia del catanese in un sinistro autonomo.
La prima auto, quella guidata dal pizzaiolo messinese Maurizio Costanzo, per ragioni ancora tutte da verificare, ha impattato con il guardrail, capottandosi. Costanzo non è stato sbalzato fuori dall’auto, ma le sue condizioni sono state sin da subito disperate. La sua Audi ha divelto le barriere a tripla lama per una ventina di metri e ha staccato anche gli agganci al calcestruzzo del viadotto. Le condizioni del mezzo, peraltro, lasciano pochi dubbi sul fatto che vi sia stato un impatto davvero violento. A quel punto sono sopraggiunte le altre due auto. La Bmw sulla quale viaggiava una famiglia ha impattato l’Audi di Costanzo, e i segni anche in questo caso sono di uno scontro piuttosto robusto. Così come quello al posteriore della stessa Bmw sulla quale è invece piombata la seconda Audi, quella guidata dal postino Fabio Materia.
I due corpi si trovano negli obitori del Papardo e del Policlinico e non è stato ancora conferito l’incarico per l’esame autoptico che servirà a chiarire almeno un paio di interrogativi. Il primo è se Costanzo possa essere deceduto a causa di un malore avuto mentre era alla guida, se a causa del suo impatto o se per via dello scontro con il secondo mezzo. Come avviene di routine in questi casi, l’autopsia dirà anche se chi era alla guida dei mezzi fosse in condizioni psicofisiche alterate. Verifiche in corso anche sulla validità delle patenti dei due giovani. Almeno uno pare che l’avesse sospesa.
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