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Messina, il narcotraffico a Camaro e Santa Lucia: chieste pesanti condanne

Scoperto un grosso giro d’affari legato al narcotraffico a Camaro e Santa Lucia sopra Contesse, con sconfinamenti in provincia di Messina e Catania, oltre a due canali di rifornimento in Calabria.

Il Tribunale di Messina

Condanne pesanti richieste dall’accusa al processo per i 12 giudizi abbreviati dell’operazione chiamata “Chanel”, sull’invasione della città da fiumi di droga. Davanti alla gup Monia De Francesco è stata la pm della Dda Liliana Todaro a formularle.

In questa tranche sono coinvolti Giovanni Cacopardo, Antonino Settimo, Paolo Settimo, Salvatore Culici, Alessandro Cucinotta, Giovanni De Cicco Cuda, Antonino Familiari, Giovanni Nucera, Antonino Fichera, Giuseppe Castorino, Graziano Castorino. Per altri due, Rosario Abate, e Giovambattista Cuscinà, si è già aperto l’iter del dibattimento con rito ordinario.
Le richieste di pena del pm Todaro: 20 anni per i due Settimo e Cacopardo, 14 anni per Cucinotta, 6 anni per De Cicco, 3 anni per Fichera, 4 anni per i due Castorino, 14 anni per Culici, 2 anni per Familiari e Nucera.

Fanno parte del collegio difensivo gli avvocati Salvatore Silvestro, Alessandro Trovato, Pietro Pollicino, Antonino Curatola, Girolamo Curti, Andrea Alvaro, Salvatore Cannata, Antonello Scordo, Carla Grillo, Pier Paolo Emanuele, Cinzia Panebianco e Giuseppe Bonavita. La gup De Francesco ha stilato un calendario fino a settembre per consentire tutti gli interventi difensivi.

La polizia, coordinata dalla Dda, con questa indagine ha scoperto un grosso giro d’affari legato al narcotraffico a Camaro e Santa Lucia sopra Contesse, con sconfinamenti in provincia di Messina e Catania, oltre a due canali di rifornimento in Calabria.

«Capi e promotori» del sodalizio, specializzato nello smercio di cocaina e marjiuana, sono per l’accusa Antonino Settimo e Giovanni Cacopardo (e Paolo Settimo) che avrebbero impiantato la base operativa a casa del primo, dove sarebbero state anche programmate le attività del gruppo e confezionati gli involucri di droga da vendere ai clienti grazie a una fitta rete di pusher. Preziose, per l’avvio dell’indagine sfociata in 15 arresti di Squadra mobile e Sezione investigativa del Servizio centrale operativo, le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Giovanni Bonanno.

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