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Messina, da gioiello a galleria degli orrori. Il futuro dell'ex lido di Mortelle? "No comment"

L’ex lido di Mortelle è un pugno nello stomaco, tanto per chi ne ricorda i fasti del passato, quanto per chi, oggi, ne conosce solo la fatiscenza che ne è rimasta

Ci sono ancora siti web specializzati (o forse non così tanto) che lo pubblicizzano, con tanto di regole su check-in e check-out, servizi – un elenco infinito di servizi, dal ristorante alla piscina esterna – e modalità di pagamento. Ma quando provi a prenotare una delle 28 camera del Grand Hotel Lido Giardino delle Palme la risposta è, ovviamente, che non ci sono camere disponibili. Scherzi di portali non aggiornati, evidentemente. Ma soprattutto di un gioiello che vive lì, nel passato, e lì è rimasto, perché dal presente arriva solo una galleria degli orrori.

L’ex lido di Mortelle è un pugno nello stomaco, tanto per chi ne ricorda i fasti del passato, quanto per chi, oggi, ne conosce solo la fatiscenza che ne è rimasta. Recentemente (nel maggio scorso) è stato immortalato, dentro e fuori, dai fotografi del progetto Liotrum Urbex, per l’associazione culturale Ascosi Lasciti, che diffonde sul web “cartoline” da vari luoghi abbandonati in Italia. Sono immagini che fanno male. In alcune camere, senza più vetrate, ci sono ancora i materassi. E nelle aree interne sporcizia e rifiuti accatastati occupano quegli spazi che, un tempo, erano calcati da ospiti di cene e feste, nella sala ristorante caratterizzato da grandi colonne, o da famiglie impazienti di raggiungere le cabine, nell’ala dell’immenso lido, con quella enorme piscina con tanto di isolotto.
Eppure sembrava che il rilancio di questa struttura di ventimila metri quadrati, fiore all’occhiello delle estati messinesi degli anni ‘60, fosse imminente quando, nel 2017, fu acquistata all’asta dalla Eulele srl, società di cui referente è la reggina Monica Maria Margherita Fedele, per un milione e mezzo di euro. Il lido, infatti, era finito, in precedenza, nel mirino del boss di Giostra, Luigi Tibia, come emerso dall’inchiesta antimafia Totem.
Il progetto di rilancio era importante: un investimento da 8 milioni di euro, come aveva confermato la stessa Fedele alla “Gazzetta” due anni fa, con demolizione e ricostruzione delle strutture, albergo a cinque stelle con Spa e ristorante gourmet, riqualificazione della piscina esterna e del lido, naturalmente. E la prospettiva di cento posti di lavoro, che male di sicuro non fanno.
Ne parliamo al passato perché a due anni dalle ultime dichiarazioni (si erano tenute anche un paio di conferenze di servizi allo Sportello unico edilizia) di quegli interventi – ripensati anche alla luce della pandemia – non c’è nemmeno l’ombra. E quando abbiamo provato a contattare Monica Fedele la risposta è stata: «Al momento non abbiamo nessuna dichiarazione da rilasciare».

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