Un elenco di 45 elaborati. Una lunga fase preliminare, fatta di passaggi burocratici lungo il solito asse Messina-Palermo (Comune-Regione), di forum aperti alla città (ma ci sarà sempre qualcuno, un domani, pronto a dire che sarebbe servita una maggiore “condivisione”), di osservazioni e pareri ambientali. Fino ad arrivare a ieri, poco prima delle 15.30, quando nella sala Falcone e Borsellino di Palazzo Zanca è arrivato l’ultimo sì, almeno da parte della Giunta, al Pums, acronimo che sta per Piano urbano della mobilità sostenibile. Un documento che, senza grandi giri di parole, ha la pretesa di essere rivoluzionario.
Dentro c’è il futuro della mobilità e della viabilità in città, la pianificazione dei prossimi passi in termini di pedonalizzazioni, piste ciclabili, parcheggi, trasporto pubblico locale. E, quindi, c’è un nuovo approccio culturale, prima ancora che di metodo, alla quotidianità cittadina. Almeno sulla carta, è chiaro. Perché il Pums è, appunto, un piano, una pianificazione, poi dovrà esserci, passo dopo passo, l’attuazione. Quella adottata ieri in Giunta è la cornice, anzi, un pezzo di cornice, che si incastra con gli altri pezzi: il Piano generale del traffico urbano, il Piau, il futuro Piano regolatore generale, che adesso si chiama Pug, Piano urbanistico generale, e perché no, pure col Piano del demanio marittimo (Pudm) e col Piano regolatore del porto, strumenti tutt’altro che secondari, in una città con quasi 60 chilometri di costa.
Nel Pums si parla di infomobilità e di Ztl (anche specifiche, come le Ztl scolastiche), di piazze di comunità da “abbinare” alle isole pedonali e di marciapiedi per la cosiddetta “utenza debole”, di turismo sostenibile e di piano della mobilità ciclistica. E quindi si parla di ampliamento della pedonalizzazione del centro (il viale San Martino c’è eccome, ben oltre la via Santa Cecilia, potenzialmente fino alla villa Dante) e di ciclo-stazioni protette, di bike sharing e, ancor più ambiziosamente, di un servizio di noleggio bici a scopi turistici per itinerari sui Monti Peloritani, nell’ambito della rete verde ciclo-turistica.
Ancora, nel Pums si parla di potenziamento della linea tranviaria (suvvia, credevate davvero al tram volante o allo smantellamento?) e di riorganizzazione dei bus verso i villaggi, di biglietti integrati bus-tram-treno e di nuovi parcheggi di interscambio, di messa in sicurezza delle strade più pericolose (con un focus sul viale Giostra, dove si immaginano anche attraversamenti sopraelevati) e di metropolitana del mare.
C’è tanto, dentro il Pums. Per questo è, in potenza, una rivoluzione, sulla quale a spingere più di tutti, nell’Amministrazione, è fin dal primo giorno (e parliamo di primo giorno dell’era De Luca) l’assessore Salvatore Mondello. Il prossimo step sarà in consiglio comunale, poi l’ultima parola alla Regione. E poi dalla carta si passerà alla strada.
Mobilità a Messina, in Giunta arriva l’ultimo sì al Pums
Il Piano della mobilità sostenibile che ridisegna la viabilità (e non solo)
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