L’ufficio stampa del Consorzio Autostrade Siciliane ancora non c’è e non c’è da inizio anno. Dell’incarico gratuito “confezionato” per l’ex sindaca di Montagnareale, Anna Sidoti, giornalista pubblicista, non s’è saputo più nulla. Era stata avviata una «procedura negoziale d’urgenza» per individuare «una società operante nel settore della comunicazione» che aveva scatenato le ire dei sindacati di settore e c’è pure un’indagine di mercato, scaduta lunedì scorso, «per l'affidamento dei servizi di rassegna stampa di durata biennale». E anche qui si attendono lumi.
Ma al Cas c’è sempre un piano B e pure C, D e via dicendo. Chi utilizza spesso i social avrà notato che, da qualche settimana, vengono sponsorizzati i nuovi canali targati Consorzio autostrade. Canali social attivi proprio per aggiornare l’utenza su eventuali (e piuttosto frequenti, alle nostre latitudini) deviazioni o cantieri aperti lungo le autostrade di competenza del Cas. Chi si occupa di tutto questo? Il pensiero va proprio all’indagine di mercato che scadeva lunedì scorso e che, oltre alle rassegne stampa, prevedeva la «attivazione di canali di comunicazione social o di messaggistica dedicata (sul modello whatsapp o telegram), con i quali rendere all’utenza delle tratte autostradali A18 e A20, le comunicazioni sullo stato del traffico della rete acquisite dal Centro Radio e dagli Uffici del Cas preposti alla gestione della rete viaria».
Ma i canali di social di cui sopra sono stati attivati prima, la pagina Facebook, ad esempio, è stata creata il 31 maggio. E allora bisogna tornare indietro, ad un provvedimento del 19 maggio scorso, firmato dal direttore generale facente funzioni del Cas, Dario Costantino. Andando ancora più a ritroso, si scopre che a marzo il Cas aveva effettuato una prima indagine di mercato, chiedendo alla società Centomedia & Lode srl di Palermo (l’azienda di Maurizio Scaglione, potente imprenditore nei campi dell’editoria, della pubblicità, del web e pure presidente dell’Accademia del Tonno Rosso di Sicilia) di proporre un preventivo. Il preventivo che arriva (60 mila euro più Iva per tre mesi) non viene, però, ritenuto congruo dal Cas, che propone, a sua volta, un “pacchetto” da 51.900 euro, calcolando l’impiego di due esperti junior e di un esperto senior, oltre ai costi di sviluppo.
La Centomedia & Lode accetta, chiedendo però di aggiungere 1.300 euro mensili (quindi in totale 3.900 più Iva) per «i costi di sponsorizzazione sui social network», e così si chiude a 53.900 euro più Iva, per un periodo di tre mesi, «nelle more dell’affidamento di un servizio triennale con procedura negoziale», e cioè l’avviso pubblico scaduto lunedì scorso.
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