Il Comune fa sul serio, nella caccia agli evasori dei tributi locali. E fa “vittime” eccellenti. Il provvedimento di “sospensione attività di somministrazione di alimenti e bevande” firmato ieri dal dirigente del servizio Suap e Attività commerciali, Salvatore De Francesco, non ha raggiunto, infatti, un commerciante qualunque, ma uno dei loro massimi rappresentanti, il presidente di Confcommercio Carmelo Picciotto e la sua società, “Dolce Vita srl”, che gestisce un grande locale a piazza Duomo, proprio all’ombra del Campanile.
Il procedimento di sospensione era stato avviato già all’inizio dei ottobre scorsa, con un atto notificato via pec alla società: con quel documento veniva comunicata l’esposizione debitoria che risultava agli atti del Comune e venivano assegnati quattro mesi di tempo per la regolarizzazione.
Il 5 aprile scorso Picciotto, rappresentante legale della società, comunicava agli uffici di Palazzo Zanca di aver richiesto appuntamento al dipartimento Tributi «per la regolarizzazione della propria posizione debitoria», un mese dopo il Suap chiedeva al servizio Riscossione coattiva del Comune se effettivamente quella regolarizzazione fosse avvenuta. E il 7 giugno scorso arriva la risposta: «La società Dolce Vita allo stato degli atti risulta non aver sanato l’esposizione debitoria». Da qui il provvedimento, scattato ieri, di sospensione dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande per ben 90 giorni, a partire dal settimo giorno successivo alla notifica, a meno che, ovviamente, non avvenga prima la regolarizzazione dell’esposizione tributaria.
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