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Messina, gara annullata: gli approdi della Rada San Francesco da riaggiudicare

La sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa azzera gli atti prodotti dall’Autorità di sistema portuale dello Stretto

La gara per gli approdi della Rada San Francesco, va riaggiudicata. Lo ha stabilito il Consiglio di giustizia amministrativa, pronunciandosi in merito all’appello proposto dall’Autorità di sistema portuale delle Stretto contro l’ordinanza del Tar che, in accoglimento del ricorso proposto da Caronte&Tourist, aveva annullato il bando e l’aggiudicazione della gestione degli approdi da parte dell’Authority. Il Gruppo Franza contestava lo “spacchettamento”, cioè la decisione dell’Autorità di sistema di suddividere la Rada in due terminal, uno affidato alla stessa C&T e l’altro alla società Comet di Ivo Blandina.

Il Tar aveva annullato i bandi, sostenendo che l’Autorità di sistema portuale non avesse consultato, nel corso della procedura, né l’Organismo di Partenariato della Risorsa Mare né il Comune di Messina. Ora, in sede di appello, con la sentenza pubblicata ieri, il Cga ribalta parzialmente la decisione di primo grado, evidenziando che l’Autorità dello Stretto non aveva l’obbligo di interpellare l’Organismo di Partenariato, che ha soltanto la «facoltà di pronunciarsi “a monte” sugli atti di pianificazione e di programmazione del porto, senza tuttavia avere competenza in ordine alle decisioni prese “a valle” relativamente, tra l’altro, agli affidamenti delle concessioni demaniali».

L’Authority, però, sempre secondo il Cga, avrebbe dovuto, invece, acquisire l’altro parere, vista la «necessaria partecipazione procedimentale del Comune di Messina», così come disposto dalle note tecniche di attuazione del Piano regolatore portuale di Messina. «Nel presente caso – scrivono i giudici – il Comune di Messina non ha partecipato al procedimento amministrativo che ha portato l’Autorità a suddividere l’approdo di Rada San Francesco in due distinti terminal, né il menzionato Comune ha rilasciato la suddetta “intesa” in ordine alla creazione dei due terminal, con la conseguenza che tutti gli atti adottati in primo grado (impugnati con il ricorso introduttivo e con il secondo ricorso per motivi aggiunti) devono essere annullati, stante la radicale illegittimità del procedimento amministrativo condotto dall’Autorità di sistema portuale dello Stretto che, al fine di poter procedere alla gestione di Rada San Francesco con la creazione di due distinti terminal, da affidare in concessione a due distinti concessionari, avrebbe dovuto previamente e necessariamente acquisire l’intesa con l’Amministrazione comunale». Tutto da rifare, dunque, anche se non viene contestata la strategia generale dell’Authority.

 

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