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Caritas, a Messina un focus su "Inclusione e Povertà"

Di “Inclusione e povertà” si tornerà a parlare mercoledì prossimo 14 giugno a partire dalle 17,30 nell’Aula Magna del rettorato dell’Università degli Studi di Messina.

Dai dati del 21mo Rapporto Caritas 2022 sulla povertà e l’esclusione sociale emerge che cinque milioni e seicentomila italiani vivono in povertà assoluta e mezzo milione di questi sono siciliani, pari al 10% della popolazione italiana.

Sono soprattutto le donne ad arrivare con difficoltà a fine mese, avendo un basso reddito ed essendo spesso senza dimora. Il 56% di queste (per lo più di nazionalità italiana), superiore alla media nazionale del 54, accede ai centri d’ascolto. Vi sono poi le nuove povertà - educativa, dispersione scolastica, disagio relazionale - che con l’avvento della pandemia hanno investito la fetta giovane della popolazione, rendendo ulteriormente allarmante la situazione socio culturale dell’Isola. Quasi l’85% di chi si rivolge alla Caritas possiede al massimo la licenza di scuola media inferiore, un dato che si ferma al 79 per cento nel resto d’Italia. “Non sono solo i poveri che già conosciamo a rivolgersi ai nostri centri di ascolto”: a dichiararlo lo scorso anno, in occasione del Convegno regionale organizzato dall’Ufficio Caritas della CeSi, è il direttore Giuseppe Paruzzo, sottolineando l’impegno delle Chiese di Sicilia in occasione della pandemia e dell’emergenza ucraina. “Ascolto, accoglienza, promozione della persona che caratterizzano il nostro agire sulla Via degli Ultimi, del Vangelo e della Creatività”, è questo il “solco delle tre vie” indicato da Papa Francesco che caratterizza servizi e attività, aveva dichiarato Paruzzo.

“È indubbio che la nostra attenzione sia da sempre rivolta soprattutto a chi ha bisogno, ma lo facciamo con un ascolto e uno sguardo inclusivo, con un’azione che non è solo assistenza ma promozione, camminando noi stessi insieme a chi ci chiede aiuto, per ridare dignità”, aveva detto il direttore regionale Cartas. “Sostenere che la povertà sia un fenomeno strettamente connesso alla sola capacità reddituale sarebbe un errore” afferma mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della Conferenza episcopale siciliana, spiegando che “si è chiamati a favorire variabili come l’accesso a opportunità e a una piena integrazione alla realtà socio-economica della Sicilia per contrastare ogni forma di disagio economico”.

Di “Inclusione e povertà” si tornerà a parlare in occasione del convegno organizzato dalla Conferenza episcopale siciliana con il patrocinio dell’Assemblea regionale siciliana che si terrà mercoledì prossimo 14 giugno a partire dalle 17,30 nell’Aula Magna del rettorato dell’Università degli Studi di Messina. Dopo l’apertura dei lavori di mons. Giovanni Accolla, arcivescovo di Messina e delegato CESi per la Carità e la Salute, sono previsti gli interventi di mons. Carlo Maria Radaelli, vescovo di Gorizia e presidente di Caritas italiana; Giuseppe Paruzzo, direttore dell’Ufficio regionale CESi per la Carità; Emiliano Abramo, presidente della Comunità Sant’Egidio. A chiudere i lavori, coordinati da mons. Raspanti, sarà l’onorevole Nuccio Di Paola, vicepresidente dell’Assemblea regionale siciliana, il quale auspica che anche da questo convegno riesca a fare una fotografia della situazione attuale e che da quest’incontro messinese possano emergere, attraverso un ricco confronto, soluzioni che consentano di contrastare efficacemente le povertà partendo dai giovani, favorendo maggiore inclusione sociale”.

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