Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Messina, il processo all'untore: chiesti 25 anni di carcere

È il procedimento a carico del 58enne Luigi De Domenico, accusato di omicidio volontario per la morte della sua compagna, a cui contagiò la sieropositività senza mai rivelarlo. La vittima è l’avvocata messinese 45enne che poi morì di Aids

Venticinque anni di carcere per omicidio. È questa la richiesta dell'accusa, il pm Roberto Conte, al processo bis per il cosiddetto “untore”. È il procedimento a carico del 58enne Luigi De Domenico, accusato di omicidio volontario per la morte della sua compagna, a cui contagiò la sieropositività senza mai rivelarlo. La vittima è l’avvocata messinese 45enne che poi morì di Aids, proprio perché non si riuscì a curare sconoscendo la causa della sua malattia.

Il pm Conte è andato avanti per oltre un'ora per ricostruire ancora una volta l'intera vicenda. Sono in corso gli interventi dei legali di parte civile per i familiari della vittima, gli avvocati Bonni Candido ed Elena Montalbano. Poi prenderà la parola il difensore dell'uomo, l'avvocato Carlo Autru Ryolo.

Si tratta del processo bis perché il primo, che aveva visto la condanna a 22 anni per De Domenico, ha registrato l'annullamento in appello nel dicembre scorso per la vicenda dei giurati che componevano la corte e avevano superato i 65 anni d'età. La vicenda è stata poi superata da un pronunciamento della Cassazione su un caso analogo avvenuto a Palermo in un processo di mafia. I giudici hanno deciso che per i giurati che compongono le corte d’assise è il momento della designazione che conta per il requisito dei 65 anni, e non quello della sentenza.

Caricamento commenti

Commenta la notizia