La settimana comincia con un evento che può dirsi storico, perché destinato a cambiare lo scenario di una porzione importante del centro urbano di Messina: la consegna dei lavori e l’apertura del cantiere per la demolizione di due vecchi edifici della zona della cortina del porto, gli ex Magazzini Generali e l’ex Mercato Ittico di Campo delle Vettovaglie. Poi, fra qualche mese, seguirà l’intervento sugli ex Silos Granai. Sulle macerie di questi tre immobili, verrà realizzato l’I-Hub dello Stretto, il nuovo Polo dell’innovazione tecnologica, e incubatore di start-up e aziende digitali, sul quale avevano puntato con decisione l’ex sindaco Cateno De Luca e l’ex assessora Carlotta Previti e che l’Amministrazione Basile sta portando avanti.
I lavori saranno consegnati alla ditta che si è aggiudicata l’appalto, con un ribasso del 35,79%, ilConsorzio stabile Real Italy Scarl di Vicenza. La base d’asta per questo primo step è stata di 1.184.244 euro. Dall’avvio effettivo, i lavori dovranno essere completati nell’arco di quattro mesi. Così il Comune rispetterà la scadenza prevista per la rendicontazione sull’impiego dei fondi, da stilare entro la fine dell’anno. Il progetto della demolizione reca la firma dell’ex presidente dell’Ordine degli ingegneri Francesco Triolo.
Ricordiamo le tappe che si sono succedute nello scorso mese di maggio. Il 17 è stata esitata la determina di accertamento delle somme (3.485.891 euro), il 19 maggio la Giunta ha approvato il progetto esecutivo e la modalità di affidamento dei lavori. Dopo l’avviso, che era stato pubblicato il 26 aprile, l’aggiudicazione dell’appalto, che prevede anche lo spostamento di una cabina elettrica e lo smaltimento di tutti i materiali derivanti dalla demolizione. In precedenza, nel corso del 2022, erano state effettuate, dalla ditta Sidercem, le analisi “in situ” e in laboratorio; l’impresa Sgm aveva completato le indagini geognostiche, geofisiche e le prove di laboratorio.
Nel marzo scorso erano arrivate le autorizzazioni rilasciate in sede di Conferenza dei servizi, a partire da quella del Genio civile. Dai rilievi che erano stati effettuati in precedenza, è risultato che «gli edifici sono in condizioni strutturali disastrose» e, dunque, è stata condivisa la scelta del Comune di procedere all’abbattimento e alla ricostruzione, piuttosto che alla ristrutturazione e al recupero.
E già questa fase, l’intervento programmato assume una rilevanza notevole, perché consente di avviare quell’opera di “rigenerazione” urbana che, alla fine, coinvolgerà tutta l’area compresa tra la via Vittorio Emanuele e le due Stazioni, centrale e marittima. È uno dei principali “biglietti da visita” di Messina, questa zona che comprende anche l’ex Casa del Portuale e l’ex Palazzo Reale, sede della Dogana. E per decenni è stato un “biglietto da visita” indecoroso, un’area mai valorizzata e in gran parte abbandonata, per consunzione, a un insopportabile degrado. Ricordiamo tutte le immagini scattate all’interno degli ex Magazzini Generali e degli ex Silos Granai, ridotti in condizioni squallide, e anche pericolose per la pubblica e privata incolumità. L’intuizione dell’ex vicesindaca Previti, sostenuta con forza da De Luca, può costituire l’occasione per ridisegnare il profilo urbano di un’intera area che oggi è anche tra le più frequentate dai croceristi che sbarcano in porto.
E, dunque, si parte, dopo la lunga attesa. Si è molto curiosi di vedere... “l’effetto che fa”.
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