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Patti, la morte di Viviana e di Gioele: no alla restituzione degli indumenti

Il gip ha rigettato l’istanza avanzata da Daniele Mondello. «Concreto pericolo di dispersione o distruzione dei reperti»

No alla restituzione degli effetti personali di Viviana Parisi e Gioele Mondello, mamma e figlio scomparsi tragicamente nell’agosto 2020 nelle campagne di contrada Sorba a Caronia.
Il gip del Tribunale di Patti Eugenio Aliquò ha rigettato l’istanza avanzata da Daniele Mondello, marito di Viviana e papà di Gioele, un anno e mezzo dopo il decreto di novembre 2021 di archiviazione delle indagini.
La richiesta avanzata dai legali della famiglia, gli avvocati Pietro Venuti e Claudio Mondello, riguardava in particolare indumenti e scarpe indossate da Viviana e Gioele quel tragico 3 agosto 2020 quando, poco dopo mezzogiorno, la 43enne di Venetico ed il figlioletto di appena 4 anni furono visti abbandonare a piedi l’autostrada, dove l’auto condotta dalla donna era rimasta coinvolta in uno scontro senza gravi conseguenze con un furgone, disperdendosi nelle campagne in cui l’8 agosto fu rinvenuto il cadavere di Viviana ed il 19 quello di Gioele.
Dopo oltre un anno di indagini, costellate da innumerevoli analisi tecniche ed esami medico scientifici, come è noto, il gip, concordando con le richieste della Procura di Patti, chiuse il fascicolo contro ignoti per le ipotesi di sequestro di persona ed omicidio, accertando come «la morte di Viviana Parisi a causa del gesto suicidario come conseguenza del lancio dal traliccio (ai piedi del quale fu trovato il corpo, ndc) è l’unica compatibile con le risultanze investigative…».

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