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Tortorici, non diffamò il sindaco: assolta Clara Crocè

Clara Crocè

Il comunicato, molto duro, l’avevano fatto le Funzioni pubbliche di Cgil e Cisl quando scoppiò nell’estate del 2016 la grana del dissesto economico a Tortorici, con i lavoratori disperati e in sciopero per il mancato pagamento degli stipendi. La goccia che fece traboccare il vaso fu il fatto che il decreto di commissariamento regionale fu impugnato dall’amministrazione comunale davanti al Tar.
Da quella vicenda era rimasto in piedi uno strascico giudiziario che vedeva coinvolta la “pasionaria” sindacalista Clarà Crocè, all’epoca in Cgil, querelata a suo tempo per diffamazione, proprio per quel comunicato al vetriolo, dall’allora sindaco di Tortorici Gaetano Rizzo Nervo, che nel frattempo è stato poi rieletto per un altro mandato. Il processo è stato definito in appello perché a suo tempo la Crocè, che è stata assistita dall’avvocato Fabrizio Alessi, aveva impugnato il decreto penale di condanna, chiedendo che si celebrasse appunto il processo.
Che si è concluso con l’assoluzione della Crocè “perché il fatto non costituisce reato”, mentre in primo grado aveva subito una multa di 900 euro e la condanna al risarcimento di Rizzo Nervo, parte civile assistita dall’avvocato Flavia Galbato Muscio. Sostanzialmente i giudici hanno riconosciuto, sposando la tesi difensiva dell’avvocato Alessi, che il comunicato diffuso in quei frangenti rientrava nell’alveo del legittimo diritto di critica.

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