Grandi manovre, per lo più sotterranee, per arrivare all’appuntamento del voto con la soluzione al caso. Anche il week end è stato foriero di incontri all’interno delle due parti che si contendono la presidenza del consigli, ma contatti si sono registrati anche in maniera trasversale. D’altro canto, se nessuno spariglia le carte, l’equilibrio è destinato a proseguire almeno fino a quando il Pd, non decida di rompere la propria neutralità.
Lo scossone più evidente è quello arrivato dal confronto televisivo fra Maurizio Croce e Nello Pergolizzi, due fra i più seri candidati alla poltrona di presidente. Pergolizzi, nel corso di “Scirocco” il talk di Rtp, ha annunciato che domani presenterà alla Segretaria generale Rossana Carrubba un’istanza per la verifica della compatibilità del ruolo di soggetto attuatore dell’ufficio del commissario di governo per il contrasto del dissesto idrogeologico di Maurizio Croce con quello di consigliere comunale.
«Io credo che lui sia incompatibile alla luce dell’art.12 del decreto legislativo del 2013 – dice Pergolizzi – ma ovviamente vorrei che intervenisse chi può sviscerare meglio la materia». L’ex presidente vicario, peraltro, contesta la dichiarazione di assenza di incompatibilità firmata da Croce all’atto dell’insediamento. «Firmiamola insieme questa richiesta di chiarimento – risponde Croce senza battere ciglio –. È importante anche per me sapere la risposta». E Pergolizzi chiosa: «Sono convinto che si dimetterà».
Nel fronteggiarsi del gruppo dei 15 del centrodestra (pur corroborati da un sempre più ricco gruppo Misto) e i 15 della maggioranza politica, c’è il partito democratico con Calabrò e Russo che possono fare la differenza. Entrambe le parti sono pronte, ammesso che non lo abbiano già fatto, ad offrire la vicepresidenza vicaria ai democratici ( finora neutrali), ma i tempi non sono maturi o l’offerta non è quella giusta per arrivare alla quadra, con gli uni o gli altri. «Con il Pd ci può essere più di una affinità – dice Pergolizzi riferendosi a Sud chiama Nord – visto che condividiamo alla Regione e in Parlamento un percorso di opposizione al Centrodestra». Croce si smarca dal ruolo di “kingmaker” del centrodestra, ma non salgono le quotazioni di altri nomi.
Venerdì o lunedì il Consiglio tornerà a riunirsi per la surroga di Cateno De Luca, dimessosi martedì, con Salvo Caruso. Ma è improbabile che nella stessa seduta si possa arrivare alla votazione del presidente.
Intanto Dario Zante di Ora Sicilia allontana l’ipotesi di un passaggio fra i “basiliani”. «Sono un uomo di centrodestra e tale rimango. Al presunto ‘cambio di casacca’ posso tranquillamente rispondere che sono felice di aver visto una ritrovata compattezza nel centrodestra anche per la presenza al tavolo della Lega e del gruppo misto. La politica è un arte nobile, è una cosa seria».
Il passaggio delle consigliere Restuccia e Rotondo ha, di fatto, palesato la crisi politica con la maggioranza, andato sotto nella conta per la candidatura di Pergolizzi. «La mia adesione alla lista "Basile Sindaco", dieci mesi fa – dice Giulia Restuccia– era dettata dall'impegno profuso nella scorsa legislatura da un’ amministrazione composta nella maggior parte dall'attuale Giunta, a cui vanno onestamente riconosciuti i meriti per il lavoro svolto, ma in questa legislatura, le premesse sono state disattese dalle distrazioni e dall'impegno dei dirigenti politici del partito, verso altri territori e, dal mancato dialogo per la pianificazione di un percorso politico volto esclusivamente all'interesse dei cittadini messinesi. Varie volte sono stata critica, manifestando il mio disappunto, che mi ha indotto a prendere una pausa di riflessione distante dai vari schieramenti politici. L'elezione della Presidenza mi vedrà, scevra da pressioni politiche, manifestare il voto in aula a chi ritengo possa meglio interpretare il ruolo, per dare impulso ai lavori d' Aula, nell'interesse della comunità».
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