Messina

Lunedì 25 Novembre 2024

Messina e il caso bollette Amam: ecco perché «le somme indicate sono corrette»

Volendo estremizzare la sintesi, quella voce aggiuntiva nella bolletta dell’Amam – quella che ha fatto impennare anche del triplo gli importi – è figlia del precario stato di salute che la stessa Amam dichiarava nel 2016, nel proprio bilancio. È da lì, infatti, che provengono tutti i numeri che, secondo i parametri imposti dall’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), hanno portato ad inserire nelle bollette la famosa “componente allocativa UI2” di acqua, depurazione e fognatura. Il torto che ha l’Amam oggi è quello di aver chiesto tre annualità (2020, 2021 e 2022) in un’unica tornata, non avendolo mai fatto prima. Ma sull’importo, il più alto d’Italia (58 millesimi di euro a metro cubo di consumo, a Firenze sono 10, a Napoli 1, giusto per fare due esempi), c’è poco da fare. È tutta matematica. O almeno questo è ciò che emerge da una ulteriore verifica che l’Amam ha richiesto alla società che si è occupata di questa vicenda per conto dell’azienda acque, la Utilitatis (federazione che riunisce le aziende speciali operanti nei servizi pubblici dell'acqua, dell’ambiente, dell’energia elettrica e del gas), «ottenendo conferma dell’esattezza delle somme indicate». Amam e Comune, con una nota congiunta, ribadiscono che «gli importi indicati sono stati elaborati in attuazione delle formule contenute all’interno degli allegati attuativi della delibera Arera n. 580 del 2019». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

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