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Bimbo di 4 mesi morto a Messina: ci sono tre indagati

Gli avvocati dei genitori ipotizzano «negligenze» nella gestione dei soccorsi

C’è una prima svolta nell’indagine della tragica morte del piccolo Jad, quattro mesi appena, figlio di una coppia di tunisini che da tempo vive a Barcellona, deceduto sabato mattina al Policlinico di Messina per una emorragia cerebrale, a seguito di una caduta accidentale avvenuta nella propria abitazione alcune ore prima.
La Procura della città del Longano – le indagini sono coordinate dalla dottoressa Emanuela Scali ed effettuate dai carabinieri della locale Compagnia – avrebbe infatti già iscritto nel registro degli indagati tre persone. Un provvedimento che arriva nello stesso giorno in cui i genitori hanno deciso di presentare una denuncia all’autorità giudiziaria per omicidio colposo, dando mandato agli avvocati Giorgio Leotti e Giulio Lima di presentare un circostanziato esposto. La mamma e il papà della piccola vittima ritengono, infatti, che potrebbero esserci state delle negligenze nella gestione dei soccorsi e dell’assistenza. E i due legali hanno già nominato il dottor Antonio Messina, medico legale di parte, in attesa dell’autopsia che potrebbe essere disposta oggi dal magistrato ed essere eseguita nella giornata di domani. Il corpicino del bimbo è ancora nella sala mortuaria del Policlinico di Messina.

L’incarico al dottor Messina è stato assegnato – hanno spiegato i due avvocati – al fine di ricostruire il nesso eziologico tra la morte e gli eventuali ritardi in tutte le fase di quella drammatica serata. Dal primo arrivo al pronto soccorso, al secondo successivo ingresso e quindi al trasferimento a Messina.
L’intento dei genitori, letteralmente straziati dal dolore, è capire insomma se è stato fatto tutto quello che si doveva nella gestione del soccorso al loro figlioletto, o vi siano state leggerezze risultate decisive per provocare l’aggravamento delle condizioni cliniche, rendendo vano anche l’intervento chirurgico che i sanitari del Policlinico hanno eseguito in piena notte per cercare di bloccare la vasta emorragia alla testa che si era determinata.
Insomma si pretende chiarezza su una vicenda che presenta molti lati oscuri e solo ricomponendo tutti i tasselli si comprenderà se alla fine sia stata solo una tragica fatalità.
Lo si deve ad una giovane coppia che non riesce ancora a rendersi conto di come, in meno di 12 ore, possa essere stata letteralmente privata di quello “scricciolo” che aveva cambiato la loro vita. Una disgrazia determinata da quella che appariva una banale caduta del bimbo come ricostruito anche dagli inquirenti che hanno eseguito accertamenti nell’abitazione di Barcellona, ascoltando anche il racconto dei due giovani genitori per avere chiara la dinamica dell’incidente domestico..
E così, si è appreso che erano da poco passate le 20,30 di venerdì quando il piccolo Jad sarebbe scivolato a terra battendo la testolina sul pavimento. Il bimbo ha iniziato a piangere a dirotto e immediatamente la coppia, letteralmente atterrita, è partita in auto alla volta dell’ospedale di Milazzo. Raggiunto il pronto soccorso ha raccontato quanto accaduto dicendosi fortemente preoccupata per le condizioni del figlioletto. A questo punto il medico di turno avrebbe richiesto una consulenza pediatrica, invitando i genitori a portarlo nel reparto. Qui il bimbo sarebbe stato visitato da un altro medico che avrebbe rassicurato i genitori che non c’erano elementi di preoccupazione e che dunque la famiglia poteva tornare a casa. Alla coppia solo la raccomandazione di monitorare le condizioni del piccolo, così come si è soliti fare quando avviene la caduta di un bambino. Erano le 22,30 quando la famiglia è rientrata a casa a Barcellona. Ma, dopo pochi minuti, Jad avrebbe ripreso a piangere in maniera intensa e ad accusare conati di vomito. Un comportamento insolito che ha allarmato ancora di più i due genitori che sono ritornati urgentemente al “Fogliani” pretendendo che il loro bambino fosse sottoposto a controlli più approfonditi. Riuscendo, non senza difficoltà, come loro stessi hanno riferito ai legali, ad ottenere l’esame Tac. E a questo punto si è scoperta l’emorragia in corso, peraltro abbastanza vasta. E quindi vi sarebbero i primi ritardi denunciati dai genitori che avrebbero detto che il loro arrivo al pronto soccorso è stato poco dopo la mezzanotte e l’esame invece è stato fatto all’1,30. A seguito dell’esito della Tac la decisione del trasferimento a Messina avvenuto in ambulanza, e con tempi diluiti per il fatto che l’èquipe del 118 era impegnata altrove. Al Policlinico il piccolo paziente sarebbe giunto intorno alle 3, dove i sanitari constatata la gravità delle condizioni hanno organizzato subito l’intervento chirurgico conclusosi poco prima delle 5. Il bimbo, trasferito nel reparto di terapia intensiva, sembrava in condizioni stabili, ma poco dopo le 8 il suo cuore ha cessato di battere.

 

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