Reddito di cittadinanza per stranieri privi dei requisiti reso facile con false certificazioni di cui avrebbero beneficiato novantaquattro indagati: 62 di nazionalità nigeriana, 7 algerina, 7 albanese, 5 del Mali, 3 del Marocco, 3 tunisini, 2 senegalesi, 2 del Ghana, ed uno ciascuno provenienti da Egitto, Sudan e Eritrea.
La Procura di Barcellona, diretta dal procuratore Giuseppe Adornato, a seguito della conclusione delle indagini preliminari, la meticolosa inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Veronica De Toni sulle sospette indebite percezioni dell’emolumento a vantaggio di numerosi cittadini stranieri per i quali è stata sospesa l'erogazione del beneficio, ha fatto notificare 94 avvisi di conclusione delle indagini con le contestuali informazioni di garanzia. Si tratta, dunque, di altrettanti cittadini stranieri di diversa nazionalità che non avrebbero avuto i requisiti previsti dalle norme per poter beneficiare delle provvidenze economiche erogate dall'Inps.
A capo del presunto raggiro che ha portato all'erogazione di un importo complessivo di oltre 298 mila euro nei confronti di immigrati stranieri per reddito di cittadinanza non dovuto in assenza dei requisiti, vi sarebbe stato il tunisino Hedi Ben Ameur, 63 anni, residente a Barcellona. L'uomo attualmente è detenuto in carcere, sempre per analoghi raggiri in favore di immigrati, perché coinvolto nel procedimento giudiziario relativo ai permessi di lavoro. Permessi “facili” fatti rilasciare con artifici ad altri cittadini stranieri che, anche in questo caso, non avevano i requisiti della residenza sul territorio italiano.
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