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Occupazione, Messina inverte il trend: si torna ai livelli pre-Covid

Per la prima volta, dopo un quinquennio drammatico, i dati Istat sul mercato del lavoro registrano un segno più per la nostra città. Si torna ai livelli pre-Covid, migliore crescita tra i grandi Comuni. Il tasso resta tra i più bassi

Per la prima volta, dopo parecchi anni, un dato in controtendenza per la città di Messina: cresce il numero degli occupati, il 9,8 per cento in più in tutto il 2022, rispetto al 2021. Vengono, di fatto, raggiunti i livelli precedenti alla pandemia, si torna cioè al 2019. Non ce la passavamo bene, neppure allora, in termini di lavoro e sviluppo socio-economico, però, quel segno “più” rilevato dall’Istat suona come una parola confortante sussurata all’orecchio di un paziente, ancora malato e allettato, ma che vuole con tutte le sue forze rialzarsi.
Messina registra la seconda migliore performance tra i grandi Comuni italiani, dopo Venezia che ha fatto registrare un più 16,3%. Dopo le città della Laguna e dello Stretto, seguono Firenze (più 7,6%), Catania (più 5,3%), Genova (più 4%) e Bari (più 3,7%). Non va bene a Palermo, dove si riscontra un meno 1,1 per cento.
Intendiamoci, qualsiasi entusiasmo sarebbe eccessivo, perché Messina resta, tra le grandi città, quella con il più basso tasso di occupazione. Ma quando si è scesi in fondo al baratro, ogni segnale di risalita può e deve essere accolto favorevolmente. Qualche mese addietro avevamo pubblicato il Report Istat che confrontava il 2019 con il 2020 e 2021 e Messina era ferma al 35,1% come tasso di occupazione concernente la fascia di popolazione compresa tra i 15 e i 64 anni. Secondo quei dati riguardanti il mercato del lavoro nei grandi Comuni al 2021, Messina e Catania erano le città in fondo alla classifica. Milano superava il 70 per cento, ma anche realtà urbane del Sud come Bari superavano la soglia del 50 per cento. E proprio in quell’occasione, scrivevamo: «Il 35,1 è una percentuale che dovrebbe far venire i brividi, perché ribaltata significa che il 64,9 per cento della popolazione tra i 15 e i 64 anni non ha un’occupazione.

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