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Policlinico di Messina, aperta la vertenza dei medici Ep: è stato d'agitazione

L’annuncio dei sindacati dopo un’infuocata assemblea al Policlinico

ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

Non sono state sufficienti due sentenze del Tribunale del lavoro – secondo cui la revoca degli incarichi di direzione delle unità complesse del Policlinico ai medici “Ep” non solo è stata legittima, ma ha evitato anche possibili danni erariali – a chiudere una vertenza che, invece, continua ad essere apertissima.
Martedì scorso, nell’aula magna De Simone, si è tenuta un'infuocata assemblea, con circa un centinaio (tra presenti e delegati) medici e sanitari di categoria Ep e D. «Come ormai è noto – si legge in una nota di “resoconto” - oggi, dopo più di 20 anni, questi professionisti ultraspecialisti, assunti a tempo indeterminato, subiscono una grave discriminazione professionale rispetto alle altre categorie e perfino rispetto agli stessi colleghi assunti in altre realtà ospedaliere universitarie nazionali con la medesima qualifica funzionale». Punto focale, si è insistito su «quanto le posizioni assistenziali di questi medici e sanitari siano attualmente di grande importanza strategica per il Policlinico, tanto da configurare concrete criticità per la cittadinanza tutta qualora non potessero più svolgere mansioni assistenziali, soprattutto nei reparti di emergenza-urgenza, ma anche medicine, neonatologia, pediatria, ginecologia ed ostetricia, chirurgie generali e specialistiche, radiologia, laboratori, farmacia». Due gli spunti emersi: «Gli organi competenti agiscano con massima urgenza per intraprendere il percorso di risoluzione giuridica della qualifica di Ep-D, come primo atto improrogabile per la prosecuzione di qualsiasi attività in ambito aziendale; siano immediatamente sospesi gli atti deliberativi dell’azienda non essenziali, in attesa della risoluzione del problema Ep-D, a tutela degli stessi, dal momento che tali atti deliberativi possono interessarli, discriminarli, escluderli da qualsiasi percorso di carriera».

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