Non ha ucciso il fratello maggiore. Si è trattato di un fatale incidente avvenuto nella notte del 19 maggio 2019. Una perizia medico-legale ricostruttiva sulle cause della morte, disposta con ordinanza del 10 novembre 2022, dalla Corte d’assise con la quale – invece dell’attesa sentenza – è stata riaperta l’istruttoria, ha scagionato l’unico imputato di omicidio, l’operaio di origine romena Tiberius Stelian Apetroaei, di 27 anni, dall’atroce accusa di avere ucciso il fratello Ciprian Catalin Apetroaei, che all’epoca della morte, avvenuta a seguito di una rovinosa caduta dal terrazzo della loro abitazione di contrada Femminamorta di Barcellona, aveva 26 anni.
Ieri, infatti, i giudici della Corte d’assise di Messina, presidente Massimiliano Micali, a latere Giuseppe Miraglia, prendendo atto delle conclusioni a cui sono giunti i due periti, i professori dell’Università Cattolica del Sacro cuore di Roma Antonio Oliva, ordinario di Medicina legale, e Vincenzo Arena, specialista in Anatomia patologica, che hanno escluso l’ipotesi di un omicidio, hanno assolto con la formula più ampia «perché il fatto non sussiste», dal reato di omicidio del fratello, Tiberius Stelian Apetroaei, che nel processo è stato difeso dagli avvocati Giuseppe Ciminata del Foro di Barcellona e Biagio Maurizio Catalano del Foro di Ragusa, i quali hanno sempre sostenuto che si sia trattato di incidente e che il loro assistito ha sempre detto la verità.
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