La Corte d'appello ha riformato in parte la sentenza del Tribunale di Messina relativa all’agguato al titolare di un ristorante nella notte tra il 29 e il 30 maggio 2015, a Barcellona. Rideterminate le pene inflitte agli imputati Santino Benvenga in 7 anni e 8 mesi, oltre a 1.800 euro di multa, e Carmelo Cannistrà in 5 anni e 4 mesi e 16.80 euro di multa. Assolti i due dall'accusa di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso. E ancora: confermata la condanna a 2 anni nei confronti di Salvatore Chiofalo.
Il procedimento penale è scaturito dall'inchiesta sull'agguato al titolare del locale Traminer, Salvatore Aricò, finalizzato alla rapina aggravata, e che invece si tramutò in tentato omicidio. Per l'accusa, sarebbe stato commesso da Santino Benvenga e Carmelo Cannistrà, assieme ad un terzo soggetto non identificato perché le comparazioni del Dna estratto dai mozziconi di sigarette abbandonate durante l'attesa dai sicari e recuperate dai carabinieri del Nucleo operativo non rivelarono altre identità.
La notte dell'agguato il gruppo di fuoco, composto da tre persone con il volto travisato, si era appostato nei pressi dell'abitazione del ristoratore per attendere il suo rientro, a quanto pare con l'intenzione di rapinarlo dell'incasso serale di 4mila euro. Infatti, poco prima, il titolare del ristorante, chiuso il suo locale di via Enna, si era diretto verso Pozzo di Gotto, da dove aveva imboccato la salita del Carmine per raggiungere la strada che porta in via Cannistrà Sant'Anna, alle porte dell'omonima frazione collinare dove vicino agli impianti sportivi ci sono diverse villette. Giunto nei pressi di casa, l'uomo si sarebbe accorto che tre sconosciuti con il viso coperto lo stavano attendendo. A questo punto, si dileguò a bordo di un'Audi A1 e tre proiettili dei sette esplosi da una pistola calibro 9 x 21 sfiorarono la parte laterale dell'auto, mandando in frantumi il lunotto posteriore.
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Salvatore Silvestro, Alessandro Trovato, Francesco Chillemi, Filippo Alessi e Tino Celi.
Caricamento commenti
Commenta la notizia