Dopo un esposto erano finiti tutti sotto processo i membri della commissione dell’Asp di Messina e lo stesso chirurgo scelto nel 2016 per dirigere l’Unità di chirurgia generale dell’ospedale di Patti. Le accuse ipotizzate dalla Procura erano abuso d’ufficio e falso in concorso. Ma ieri i giudici della prima sezione penale del tribunale presieduta da Adriana Sciglio hanno assolto tutti con la formula “perché il fatto non sussiste”. Assoluzione che aveva richiesto anche l’accusa, in aula c’era il pm Pietro Vinci.
Si trattava dei membri della Commissione formata a suo tempo dall’Asp per decidere, ovvero Domenico Sindoni, il presidente, e poi Giorgio Giannone, Marco Sacchi, Stefano Artuso, e poi del chirurgo che fu scelto per la dirigenza, Fabio Crescenti. Che sono stati assistiti dagli avvocati Giuseppe Sgrò di Barcellona, Giovanni Randino e Silvana Raudino di Siracusa, Dino Lucchetti di Latina e Giuseppe di Noto di Roma, Petra Balboni e Alessandro Malipiero di Bologna, e infine Fortunato e Antonio Strangi di Messina.
La vicenda scaturì dalla denuncia presentata dopo la selezione da uno dei concorrenti, il prof. Isidoro Di Carlo, che si era poi costituito parte civile nel procedimento con l’avvocato Giuseppe Carnabuci di Catania. La Procura sulla scorta del suo esposto aveva ipotizzato potessero esserci state alcune irregolarità commesse dalla commissione esaminatrice che aveva selezionato, su bando regionale, il direttore dell’Unità di chirurgia generale dell’ospedale di Patti.
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