«Con umanità e rigore». Traccia il metodo il subcommissario per l’eliminazione delle 72 baraccopoli della città. Marcello Scurria al consiglio comunale parla di un’occasione da non perdere nei prossimi 600 giorni, quelli che mancano alla fine dei poteri speciali affidati formalmente al governatore Schifani, ma concretamente all’ex presidente di Arisme. Parla ad un’Aula attenta e curiosa Scurria che argomenta fra il vicesindaco Mondello e il suo secondo successore all’Agenzia per il Risanamento, La Cava.
«Mi vergognerei se alla fine del mandato – ha detto l’avvocato che “ideò” la legge sullo sbaraccamento – avessimo recuperato solo altre 120 case come è successo finora. I poteri speciali che abbiamo sono uguali a quelli per la ricostruzione del ponte di Genova. Ma, vi assicuro, il risanamento è molto più complesso perché ci sono di mezzo persone e non cemento e acciaio. Non ci possiamo più permettere di far trascorrere 11 mesi fra l’individuazione di un alloggio e la consegna delle chiavi alla famiglia. Questo era il tempo necessario quando abbiamo lavorato in regime ordinario. Dobbiamo cambiare il sistema di acquisto degli alloggi andando a sceglierli nelle agenzie per snellire le procedure».
E l’ultimo problema sembra essere quello economico. Scurria rispondendo alle domande dei consiglieri ha fatto il quadro delle ricche risorse.
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