L’ospedale Papardo balza agli onori (anzi ai disonori) delle cronache per un caso di violenza “interna”, che ha visto coinvolti due medici in servizio nella struttura sanitaria. Il grave episodio si è registrato nella mattinata di mercoledì scorso: secondo una prima ricostruzione, da un lato c’era un cardiochirurgo, quindi afferente allo stesso reparto, dall’altro un cardiologo interventista, ossia un collega di una differente “divisione” del nosocomio della zona nord. Tutto sarebbe nato da un tentativo di chiarimento per questioni legate alla loro professione: dalle parole si è passati ben presto alle vie di fatto, con cazzotto costato caro al cardiologo interventista. Che ha dovuto fare ricorso alle cure mediche, prima al Pronto soccorso dello stesso ospedale Papardo, poi, per una consulenza, nel reparto di Chirurgia maxillo-facciale del Policlinico universitario “Gaetano Martino”, visto che il pugno incassato in pieno volto gli ha causato una microfrattura a uno zigomo e un ematoma sotto la regione orbitale. Tornato alla “base”, nell’area di emergenza-urgenza del presidio della zona nord, è stato giudicato guaribile in una ventina di giorni. Secondo alcune testimonianze, il grave episodio si è verificato davanti agli occhi increduli di tre medici. A giudizio di altri, invece, si sarebbe trattato di un momento di forte tensione, non sfociato in una vero e proprio contatto fisico. Nel reparto si è recata la polizia del posto fisso Papardo, ma per avere un quadro più chiaro della situazione il commissario dell’Azienda ospedaliera Alberto Firenze ha avviato una indagine e attivato una commissione interna, che si baserà sulle dichiarazioni dei diretti interessati. Stamani dovranno presentarsi davanti ai membri che la compongono, successivamente si valuterà se saranno necessari provvedimenti disciplinari. E non si esclude una coda giudiziaria, con denunce da ambo i lati.