Concorso esterno all’associazione mafiosa dei barcellonesi capeggiata dal boss Carmelo Vito Foti. Era questa l’ipotesi di reato principale per l’ex sindaco di Spadafora per due mandati, nel 2009 e nel 2014, il cardiologo Giuseppe Pappalardo, il cui nome era comparso tra gli indagati della maxi inchiesta sulla riorganizzazione di Cosa nostra barcellonese. Al medico, che è stato assistito dall’avvocato Sebastiano Campanella, all’epoca, era il febbraio del 2022, i carabinieri notificarono un’informazione di garanzia per i reati di concorso esterno all’associazione mafiosa e corruzione con l’aggravante mafiosa. Ma quelle accuse sono completamente “cadute”. Erano stati gli stessi magistrati della Dda, alcuni mesi dopo, a chiedere l’archiviazione nei suoi confronti, ritenendole insussistenti anche in relazione alle intercettazioni che erano agli atti.
Archiviazione che è stata accolta dal gip di Messina Francesco Torre. Che scrive tra l’altro di «condividere la richiesta di archiviazione avanzata dal pm». Entrando nel dettaglio, e facendo suoi alcuni passaggi della richiesta di archiviazione, scrive il gip che - questo sul piano generale -, «Imbesi Ottavio, De Pasquale Rosario e Barresi Cristian sono deceduti, mentre Milone Filippo è stato già riconosciuto infermo di mente ed incapace di partecipare al procedimento: che, con riferimento agli altri indagati, e per reati diversi da quelli oggetto dell’appena citato procedimento, non ricorrono elementi per poter ragionevolmente ipotizzare la condanna».
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