Quando il diavolo ci mette lo zampino. È il caso di dirlo perché in questa fase sanitaria che stiamo attraversando in cui la mancanza di medici è cronica, c'è da sottolineare quanto sia difficile in particolare trovare professionisti specializzati in Anatomia patologica. Alla cronica carenza di questo tipo di specialisti, evidenziata dai direttori sanitari delle aziende, si è aggiunto in questi giorni un guasto irreversibile del processatore tissutale del laboratorio di Anatomia patologica del Policlinico.
Ed è qui che si inserisce la storia di un messinese che, il pomeriggio del 2 marzo scorso, ha eseguito una colonscopia al Policlinico. Durante l'esame sono stati asportati due piccoli polipi raccolti in appositi contenitori e consegnati al paziente che avrebbe dovuto portarli l'indomani all'accettazione del reparto di Anatomia patologica della stessa azienda, che rimane aperto solo fino alle 13.
Parte da qui l'odissea di questo paziente che, con l'animo agitato di chi non conosce la natura dei polipi e con la paura di poter avere un tumore, si reca con le sue provette al Policlinico con la richiesta del medico, compilata il giorno prima, e con la copia del referto della colonscopia. L' impiegato dell'accettazione però invitava a leggere un comunicato, affisso sulla vetrata nel quale si informava l' utenza che, per un guasto al macchinario preposto, la raccolta delle provette, era stata sospesa a tempo indeterminato. Ha inizio così il pellegrinaggio negli altri ospedali.
Lo sfortunato cittadino va al Papardo. Qui veniva indicato che per carenza di personale non si potevano accettare esami esterni. In realtà, spiega il direttore sanitario Giuseppe Trimarchi, in pianta organica sono previsti solo tre anatomo-patologi che bastano esclusivamente per il fabbisogno dei ricoverati dell'azienda ospedaliera. Un concorso espletato qualche tempo fa, per reperire questi professionisti a tempo determinato, non ha dato gli esiti sperati. All'appello si è presentato solo un medico. Questo fa capire quanto sia significativa la carenza di questi professionisti. La stessa situazione di rifiuto per il paziente si verificava all’Ospedale Sirina di Taormina. L'unica struttura che ha accettato di fare l' esame a Messina è stata la Villa Salus, ma a pagamento.
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