Il ministro della Cultura, il napoletano Gennaro Sangiuliano, da Parigi, ai microfoni della Rai, annuncia una grande iniziativa che si terrà, in sinergia tra il Maxxi di Roma e il Centro Georges Pompidou della capitale francese, proprio a Messina. Il Maxxi e il “Pompidou” sono due tra i più importanti Musei di Arte contemporanea al mondo. L’operazione, che rientra nel più complessivo “dossier Stretto”, è quella di far di Messina, la “città del Ponte”, uno dei principali punti di riferimento dell’area euro-mediterranea. E non è un caso che si stia lavorando (si è ancora alla fase embrionale, questo va sottolineato) alla nascita di un grande Polo museale, denominato Maxxi-Med, cioè la sede distaccata del Maxxi di Roma «per il Mediterraneo» (finora, di altre sedi oltre a quella della capitale italiana, c’è solo quella di L’Aquila). Il Maxxi-Med potrebbe trovare collocazione tra le Torri Morandi e la splendida Villa Pace dell’Ateneo peloritano. Da settimane si è aperto un canale di collegamento tra Roma e Messina e lo confermano sia la visita del sindaco Federico Basile che, accompagnato dal senatore Nino Germanà, si è recato al Maxxi, durante la recente trasferta romana, sia la presenza nella nostra città del presidente della Fondazione Maxxi, Alessandro Giuli, il quale nei giorni scorsi ha incontrato in veste istituzionale sia il sindaco a Palazzo Zanca sia il rettore Cuzzocrea all’Università.
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