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Messina, indagine su un appalto da 53 milioni al "Papardo"

Ospedale Papardo

Un appalto quadriennale da 53 milioni di euro, quasi 54, per i servizi di pulizia e sanificazione dell’intero ospedale Papardo. Uno di quei grandi “affari” in cui voleva inserirsi nei mesi scorsi una cordata politico-affaristica, una “famiglia” della corruzione composta da imprenditori e parlamentari regionali.
È questo il clamoroso scenario “top secret” su cui stanno indagando da mesi i finanzieri del Gico di Messina con i colleghi di Palermo, e che da tempo vede al centro una serie di interrogatori di dirigenti dell’ospedale e anche di altre “persone informate dei fatti”.
Un dossier importante che è già sui tavoli della Procura di Messina e che a quanto pare vede al centro dal punto di vista dell’ipotesi di reato la classica configurazione prevista dall’art. 353 bis del codice penale, ovvero la “Turbata libertà della scelta del contraente”.
In questi mesi gli investigatori della Guardia di Finanza hanno compiuto a quanto pare una vasta attività di accertamento che non si sarebbe limitata solo all’acquisizione di documentazione su Palermo e Messina in relazione all’appalto, si presume all’assessorato regionale alla Salute e negli uffici dell’ospedale di contrada Sperone, ma hanno ascoltato molte persone per ricostruire l’intera “catena” messa a punto dal gruppo politico-imprenditoriale-affaristico che sarebbe stata messa in moto per insinuarsi nelle pieghe dell’appalto indetto dalla Regione Siciliana.
È stata probabilmente la cifra, quasi 54 milioni di euro, a scatenare gli appetiti di qualche imprenditore di settore rimasto fuori dalla “torta”, che avrebbe cercato di trovare un appiglio in uno o più parlamentari regionali, in uno o più intermediari, per insinuarsi nell’affare milionario. E come al solito, ipotizziamo, i referenti politici potrebbero aver chiesto il classico “compenso” per l’interessamento.

La precisazione della società Pulitori & Affini del Gruppo Consoli

La società Pulitori & Affini del Gruppo Consoli prende le distanze dall’articolo pubblicato lo scorso 17 Febbraio 2023 sul quotidiano Gazzetta del Sud relativamente alle denunce su attività non previste da capitolato presso l’ospedale Papardo di Messina. Rispondiamo a tali accuse facendo presente che il contratto d’appalto siglato, derivato dalla gara regionale del 2017, prevede solo attività di pulizia e sanificazioni. Vi sono però dei servizi opzionali che il cliente può richiedere, nello specifico attività di disinfestazione, di pulizia delle condotte aerauliche, di gestione del verde, di ausiliariato; relativamente a quest’ultimo specifichiamo, per trasparenza e dovere di cronaca, che la nostra Società si era resa disponibile a svolgere anche questo servizio, ma il cliente ha deciso di affidare il servizio ad azienda terza. Dal 1 dicembre 2021, data in cui la nostra Società ha iniziato ad eseguire il servizio presso l’Ospedale Papardo, non vi è mai stata alcuna attività connessa all’ausiliariato né mai sono stati svolti servizi diversi da pulizia e sanificazione. Infine ci teniamo a puntualizzare che Pulitori & Affini - Gruppo Consoli, che dal 1953 è azienda familiare leader nel settore della pulizia e sanificazione, con decine di presidi ospedalieri serviti in tutta Italia, non è in alcun modo coinvolta in procedimenti giudiziari relativo alla gara regionale del 2017 che ha visto invece altre società di pulizia essere escluse dalla procedura di gara dalla stazione appaltante della Regione Sicilia.

 

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