I risultati di tutte le indagini condotte negli anni hanno confermato che i movimenti tettonici dell’area dello Stretto non sono in grado di indurre spostamenti superiori a qualche centimetro al di sotto delle opere relative alle torri su entrambe le sponde, confermando il rispetto di tutti i criteri antisismici dell’opera». A fugare i dubbi sulla realizzabilità di un’opera come il Ponte sullo Stretto in un’area a forte rischio sismico, dubbi sollevati negli ultimi giorni a seguito della catastrofe in Turchia e Siria, è il Report, stilato dalle imprese del Gruppo Webuild e consegnato al Governo. È sulla base di questo documento che il ministro Matteo Salvini ha preso le mosse nel momento in cui si è deciso di riavviare le procedure relative al collegamento stabile tra Calabria e Sicilia. In quel documento, vengono indicati i «passaggi chiave necessari» per far ripartire «un’infrastruttura strategica per l’Italia».
I passaggi chiave
In primo luogo «sarebbe necessario revocare la liquidazione della società Stretto di Messina» (e il Governo lo ha fatto) e aggiornare il contratto con il Contraente generale, approvare il progetto definitivo, quindi il progetto esecutivo, per poi passare all’inizio del cantiere. In sostanza, in poco più di 200 giorni potrebbe essere riapprovato il progetto esecutivo dando inizio al cantiere, il cui setup iniziale con le 20mila assunzioni si potrebbe concludere entro l’anno. Solo in questa fase il valore della produzione del cantiere raggiungerebbe i 380 milioni di euro. Una volta a regime il cantiere darebbe lavoro a 118mila persone, assicurando un aumento del tasso di occupazione nazionale dello 0,5%».
Sfida ingegneristica mondiale «Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina rappresenta un’eccellenza ingegneristica a livello internazionale. È opportuno ricordare che l’ideazione, gli studi numerico-sperimentali che hanno dimostrato la fattibilità dell'opera, la redazione del progetto di massima, del progetto preliminare e del progetto definitivo sono il frutto di attività svolte da ingegneri e tecnici italiani che, nell'arco di circa 40 anni, alla luce del progredire delle conoscenze, hanno saputo concepire e configurare una soluzione di Ponte sospeso di nuova generazione, del tutto originale, che permette di superare i 3.000 metri di luce. Il progetto preliminare costituisce un prototipo che ormai, in sede internazionale, viene riconosciuto come “sobirione A/lessi/2d” e che ha orientato la concezione dei ponti sospesi di grande luce programmati in altri Paesi del mondo».
Un percorso lungo 50 anni
Due passaggi presso l’Unione Europea, due atti di intesa Stato-Regione che inseriscono questo progetto nei Piani regolatori generali del territorio e suggellano la condivisione e l’approvazione delle due Regioni, Sicilia e Calabria, diverse intese generali, una gara internazionale, un progetto definitivo approvato, una serie di accertamenti e indagini specifiche, studi di fattibilità tecnico-scientifici. «Le migliori competenze tecniche che il Paese esprime ma anche esperti di chiara fama internazionale impegnati nello studio, nella progettazione, nella revisione e controllo del progetto, assieme a centinaia di milioni di euro di risorse pubbliche investite nelle fasi preliminari di studi ed analisi del progetto, che hanno reso l’area tra Messina e Reggio Calabria lo specchio di mare più studiato del Mediterraneo. Questo – si legge nel Report – è il Ponte sullo Stretto di Messina. Decenni di attività propedeutiche nel corso dei quali, alle spalle dei dibattiti politici, centinaia di ingegneri, tecnici, professori universitari, ricercatori hanno lavorato per mettere a punto il miglior progetto possibile, in grado di mettere insieme sicurezza, efficienza, minor impatto».
Tutta la storia del progetto Viene ripercorso il cammino dal 1969, cioè dal primo concorso internazionale di idee a tutti gli adempimenti compiuti dalla società Stretto di Messina, ai pareri favorevoli di Rfi e Anas, all’approvazione del progetto di massima da parte del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, fino alla una gara internazionale del 2005, quando la società Stretto di Messina affida la costruzione dell’opera al Consorzio Eurolink, di cui oggi è leader il Gruppo Webuild. Le attività di progettazione vengono affidate a Cowi A/S (Danimarca), progettista del più grande Ponte sospeso europeo (Storebaelt) e Sund&Baelt (Danimarca), concessionaria dello stesso Ponte. Il processo di verifica della progettazione viene affidato ad alcuni dei soggetti più autorevoli nel panorama ingegneristico mondiale. Alla Pmc-Parsons Corporation viene richiesta una attività specifica per l'opera di attraversamento detta “independent check” che prevede l’esecuzione di un completo ed approfondito controllo del progetto definitivo, attestandone la correttezza ed idoneità. L’esito positivo di tutte le indagini e i controlli porta all’approvazione del progetto definitivo il 29 luglio del 2011, ribadita con atto formale di validazione il 20 novembre dello stesso anno.
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